A Renzi un milione di cartoline dai pensionati per un confronto sulle condizioni sociali

ROMA – Invieremo un milione di cartoline a Matteo Renzi per invitarlo  a un confronto sulle condizioni sociali  in cui si trovano i pensionati italiani. L’iniziativa è unitaria, promossa cioè assieme alle sigle dei pensionati di Cisl e Uil. Le cartoline recano impresse le nostre principali parole d’ordine, “più giustizia sociale”, “assistenza”, “difesa del reddito, delle persone non autosufficienti e del lavoro”.

Le stiamo raccogliendo in grandi sacchi in tutta Italia e contiamo, entro la fine del mese di maggio, di organizzare una grande manifestazione di protesta che si concluderà con la consegna a Palazzo Chigi delle cartoline, che secondo le nostre previsioni dovrebbero superare abbondantemente il milione. La richiesta avanzata al governo  di un incontro  con noi per stabilire come tutelare meglio le pensioni medio basse è caduta nel vuoto. Non solo, i pensionati sono stati esclusi dal bonus di 80 euro, ma a conti fatti pare siano in media 53, previsti per i lavoratori.

I redditi da pensione hanno perduto il 30% del potere di acquisto

Un fatto che non può non allarmare  soprattutto se si tiene  che i redditi da pensione hanno perduto negli ultimi 15 anni il 30 per cento del loro potere d’acquisto e che negli ultimi 4, con il blocco della rivalutazione, è andata anche peggio. È vero, con la legge di stabilità del governo Letta è stata recuperata una parte dei disastri prodotti dall’accoppiata Monti-Fornero, ma ancora non basta. Per questo ci saremmo aspettati da Renzi ben altra considerazione, e ben altre misure, nei confronti dei pensionati. Ci saremmo soprattutto aspettati che, al pari di quanto ha fatto per i lavoratori sotto i 25.000 euro annui, anche per loro fossero previsti gli stessi sgravi fiscali.
 Dove pensa il nostro premier che vivano gli anziani? In Svezia? Come può definire un atto pieno di giustizia sociale il bonus previsto per i lavoratori, se la stessa misura esclude i pensionati? Non pagano forse anche loro le tasse? Non debbono riempire anche loro, ogni giorno come tutti, i carrelli della spesa?

In moltissimi casi  essenziale l’aiuto economico  a figli e nipoti

 Senza trascurare il fatto che, oltre ai problemi con cui deve fare i conti la gran maggioranza degli italiani, i pensionati devono in moltissimi casi provvedere anche ad aiutare, quando non a mantenere, i propri figli e i propri nipoti. E senza dimenticare, naturalmente, le spese per le medicine e le cure. Aggiungo che ci sentiamo presi in giro quando il presidente del Consiglio dice che non saranno toccate le pensioni. Quelle delle persone normali  sono state toccate talmente tante volte, e così ingiustamente, che non la possiamo considerare una gentile concessione. Anche qui, ci saremmo aspettati ben altri interventi, a cominciare dai tagli ai costi della politica, per proseguire con quelli agli F-35 e alle spese militari. Tagli non rituali a tutto ciò che non risulti utile alla crescita.

Lavoro, welfare, redistribuzione della ricchezza 

 

Perché  questo è il punto, la crescita, lo sviluppo, il lavoro. Noi per questi ci battiamo. Se i nostri figli e i nostri nipoti lavorano e lavorano bene stiamo meglio anche noi, che in questi ultimi anni ci siamo fatti carico della situazione di crisi del paese, trasformandoci nei fatti in un vero e proprio ammortizzatore sociale. Per non dire di come le pensioni sono state taglieggiate dai diversi governi che si sono succeduti alla guida del paese, che le hanno scambiate per dei bancomat, da cui attingere continuamente risorse per risanare i conti dello Stato. Non riusciremo mai a rassegnarci, noi dello Spi, all’idea che in Italia non si possa parlare di redistribuzione della ricchezza. Lavoro,pensioni, sono problemi strettamente intrecciati. C’è una terza questione di cui poco si parla. Sarebbe importantissimo  avere un’idea precisa di quali politiche socio-sanitarie si pensa di realizzare, in un paese che ,come il nostro ,invecchia ogni giorno di più.  Non solo. Dalle scelte adottate dal governo, va segnalato un problema ulteriore. I tagli alla sanità per recuperare risorse in grado di finanziare il bonus fiscale di 80 euro potrebbero rappresentare un aggravio aggiuntivo per le famiglie, comprese quelle dei pensionati. Se le decurtazioni si faranno esclusivamente sugli sprechi, allora potrebbero esserci delle ricadute positive per tutti; ma se saranno solo tagli lineari, senza un minimo di criterio e di attenzione verso il funzionamento dei servizi, sarebbe un autentico disastro.  

Grave l’assenza di una legge sulla non autosufficienza

Infine, ma certo problema non ultimo ,abbiamo un contenzioso aperto con  il governo  ,riguarda l’assenza di una legge  per la non autosufficienza, cosa che addebitiamo anche ai governi precedenti.L’Italia è rimasta da sola, in Europa, a non contare su un fondo sociale per aiutare le famiglie che hanno al loro interno persone non autosufficienti. Sono 10 anni che aspettiamo la legge; quanto ancora si dovrà attendere? È normale trascurare, anzi maltrattare, in questo modo qualcosa come 3 milioni di nostri concittadini, il 60 per cento dei quali anziani?  Non si potranno ignorare ancora a lungo i 7 milioni di persone con più di 65 anni che vivono con meno di 1.000 euro al mese.

L’allungamento della vita fattore di sviluppo

I problemi che abbiamo affrontato e discusso nel nostro congresso , il “viaggio” dei pensionati ,sono vitali per il futuro del Paese. L’allungamento della vita non è , come taluni dicono in “ costo “ da pagare ma un grande fattore di sviluppo. Non si riesce a capire appieno come gli investimenti in sanità, servizi, assistenza, possono costituire un’opportunità di miglioramento per tutti. Non è un caso che il Piano del lavoro della Cgil fa riferimento, per un buon 40 per cento della sua proposta, al welfare come importante motore di crescita e di sviluppo per il paese. Come si fa a non comprenderlo? Investire nel welfare permette da un lato di dare delle risposte concrete alle persone che ne hanno bisogno e, dall’altro, consente di promuovere occupazione.



Condividi sui social

Articoli correlati