Allarme Ocse, Eurozona in pericolo stagnazione. Lenta la ripresa dell’Italia

 

ROMA – L’Ocse oggi nel suo nel suo ‘Preliminary Economic Assessment’, il documento che anticipa lo ‘Economic Outlook’ che verra’ diffuso a fine mese, ha sottolineato una netta frenata della crescita economica nell’Eurozona, parlando addirittura di un ‘pericolo di stagnazione’.

Il rallentamento secondo l’organizzazione parigina è avvenuto a causa delle ‘debolissime e instabili’ economie di Francia, Germania e Italia, nonostante alcuni Paesi sembra stiano cominciando invece a risalire la china.“La crescita dell’Eurozona ha deluso in modo significativo negli ultimi anni. La spesa per consumi pro capite è al di sotto dei livelli di 10 anni fa, l’investimento privato è debole, i governi hanno ridotto la spesa e aumentato le tasse”. Insomma in poche parole l’Ocse ritiene l’Eurozona l’anello debole dell’Economia globale e l’Italia è penultima tra le nazioni del G-20. L’organizzazione parigina ha previsto per l’Italia un lieve rialzo del Pil per i prossimi anni, con un progresso pari allo 0,2% nel 2015 e all’1% nel 2016. Ha inoltre promosso il Jobs Act di Matteo Renzi, considerandolo un possibile fattore determinante per la crescita e l’occupazione a patto che agli annunci seguano poi anche fatti concreti. Il presidente Angel Gurria, in riferimento al Jobs act ha infatti dichiarato  “In Italia è stata appena annunciata una vasta riforma del mercato del lavoro” e l’Ocse apprezza “la coraggiosa presa di posizione assunta dal premier” per superare tutti gli ostacoli incontrati sul percorso”. “La sfida chiave sarà far seguire agli annunci fatti un’applicazione di successo delle riforme già in cantiere”.

Draghi:  crescita al ribasso, Bce pronta a misure non convenzionali se necessario

Nel frattempo il presidente della Bce Mario Draghi, nella riunione del board tenutasi oggi a Francoforte, ha dichiarato che le previsioni di crescita al ribasso sono sicuramente imputabili  a ‘rischi geopolitici’,  che minano la fiducia negli investimenti. La crisi in Medio Oriente, l’avanzata dell’Isis, la questione Ucraina- Russia, hanno infatti giocato ruoli determinanti e pesato notevolmente sulla possibilità di una ripresa economica nel breve periodo.  Ma non solo Draghi ha anche spiegato che sull’indebolimento delle crescita ha pesato notevolmente anche l’alto tasso di disoccupazione.

Tra gli interventi previsti dalla Bce  nell’immediato c’è l’acquisto di bond e Abs  che durerà due anni.  La Bce è “unanimemente” pronta a “ulteriori misure non convenzionali”, anche se quelle già prese dovrebbero portare l’inflazione gradualmente verso il 2%. Tuttavia il consiglio Bce ha “dato mandato allo staff della Bce di preparare ulteriori misure, se necessarie”. Ha sottolineato Draghi. L’inflazione dell’Eurozona dovrebbe restare sui livelli attuali nei prossimi mesi, risalendo gradualmente nel 2015 e 2016. Ma gli sviluppi dei prezzi dovranno essere monitorati “attentamente” dalla Bce. “Questi acquisti di asset avranno un impatto sui nostri bilanci che ci aspettiamo tornino ai livelli che avevano ai primi del 2012 e cioè intorno ai mille miliardi di euro”, ha precisato Draghi, concludendo che le comunicazioni di oggi e tutti i programmi di “espansione del bilancio” sono state “approvate all’unanimità dal direttorio della Bce”.

 

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