Italia, paese di pensionati, non si investe nella scuola

Abbiamo il numero di pensionati sulla popolazione lavorativa più alto d’Europa, mentre siamo fanalino di coda per gli investimenti nella scuola

VENEZIA – Secondo l’elaborazione effettuata dall’Ufficio studi della CGIA, l’Italia ha la spesa pensionistica più elevata d’Europa (il 16,8 per cento del Pil, pari a poco meno di 270 miliardi di euro all’anno), mentre è al penultimo posto negli investimenti per l’istruzione  (il 4,1 per cento del Pil, che equivale a 65,5 miliardi di euro all’anno). In questo settore solo la Spagna presenta uno score peggiore del nostro (4 per cento del Pil).

In ogni caso, la nostra spesa pensionistica è 4 volte superiore a quella scolastica. Nessun altro Paese dell’area dell’euro presenta uno “squilibrio” così evidente. In Ue, ad esempio, le pensioni costano mediamente “solo” 2,6 volte l’istruzione, in Francia 2,7 volte, mentre in Germania 2,5 (vedi Tab. 1).  

“I dati riferiti all’Italia – commenta il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi – sono in parte condizionati dal trend demografico. Tuttavia, non possiamo disconoscere che le politiche di spesa realizzate negli ultimi quarant’anni abbiano privilegiato, in termini macroeconomci, il passato, ovverosia gli anziani, anziché il futuro, cioè i giovani.  Purtroppo, ancora adesso scontiamo gli effetti di un sistema pensionistico che fino agli inizi degli anni ’90 è stato molto generoso, soprattutto nei confronti  dei lavoratori del pubblico impiego e delle aziende di Stato.    E’ altresì corretto segnalare che nella spesa pensionistica le statistiche internazionali riferite al nostro Paese includono anche l’assistenza: tuttavia, anche depurando l’importo complessivo da quest’ultima componente, la spesa totale si ridurrebbe di circa 2 punti, rimanendo comunque nei primissimi posti della graduatoria europea per i costi sostenuti in materia previdenziale”.

Pensioni

In Italia tra il 2003 e il 2013 la spesa pensionistica sul Pil è aumentata di 2,6 punti percentuali, attestandosi a quota 16,8 per cento: è il record europeo, con oltre 4 punti percentuali in più della media registrata nell’area dell’euro. In termini assoluti il costo per le nostre casse pubbliche nel 2013 è stato di 269,89 miliardi di euro (vedi Tab. 2) . In Italia ci sono circa 16 milioni e mezzo di pensionati, contro i 18,4 milioni presenti in Francia e i 23,5 residenti in Germania. Tuttavia, se rapportiamo il numero di pensionati al numero di occupati, il nostro Paese presenta l’incidenza più elevata di tutta l’Europa: 74,3 per cento. A fronte di una media continentale del 63,8 per cento, in Francia il dato si attesta al 72,4 per cento e in Germania al 61,6 per cento (vedi Tab. 3). 

Istruzione

Sempre tra il 2003 e il 2013, la spesa per la scuola è scesa dello 0,5 per cento. Solo l’Estonia ha “tagliato” più di noi (0,6 per cento del Pil). In valore assoluto investiamo 65,5 miliardi di euro all’anno che corrispondono al 4,1 per cento del Pil. Come dicevamo più sopra, solo la Spagna presenta un risultato peggiore del nostro (4 per cento), mentre la media dell’area dell’euro si attesta al 4,8 per cento. Il Paese che spende di più è il Portogallo (6,8 per cento del Pil), mentre la Francia  investe il 5,5 per cento e la Germania il 4,3 per cento del Pil (vedi Tab. 4).  

Tab. 1 – Il confronto spesa pensionistica e spesa per l’istruzione (anno 2013)

Rank rapporto tra spesa pensionistica e spesa istruzione

Paesi
Area Euro

Spesa pensionistica
(in milioni di euro)
(A)

Spesa per l’istruzione
(in milioni di euro)
(B)

(A/B)
Rapporto tra
spesa pensionistica e spesa per l’istruzione

1

ITALIA

269.895

65.563

4,12

2

Grecia

29.025

8.189

3,54

3

Austria

46.471

16.139

2,88

4

Francia

318.754

116.472

2,74

 

AREA EURO (*)

1.250.947

474.978

2,63

5

Spagna (*)

111.644

42.393

2,63

6

Germania

309.300

120.789

2,56

7

Lussemburgo

5.178

2.537

2,04

8

Portogallo

23.623

11.597

2,04

9

Finlandia

25.898

13.076

1,98

10

Slovenia

4.283

2.345

1,83

11

Malta

755

444

1,70

12

Belgio

42.253

25.286

1,67

13

Slovacchia

5.463

3.677

1,49

14

Lettonia

1.747

1.318

1,33

15

Paesi Bassi

45.075

35.631

1,27

16

Irlanda

9.082

7.218

1,26

17

Estonia

1.279

1.125

1,14

18

Cipro

1.222

1.178

1,04

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Eurostat

(*) Per la Spagna dati 2012 (2013 n.d.). Non considerata la Lituania (entrata nell’euro il 01/01/2015).

Tab. 2 – La spesa pensionistica nei paesi dell’area euro 

Rank per % su Pil nel 2013

Paesi
Area Euro

Spesa pensionistica
in % su PIL

Var. % incidenza spesa pensionistica su Pil (2013-2003)

Spesa pensionistica in milioni di euro (anno 2013)

Anno 2003

Anno 2013

 

1

ITALIA

14,1

16,8

+2,6

269.895

2

Grecia

n.d.

15,9

n.d.

29.025

3

Francia

12,1

15,1

+3,0

318.754

4

Austria

14,1

14,4

+0,4

46.471

5

Portogallo

9,0

13,9

+4,9

23.623

6

Finlandia

9,1

12,8

+3,7

25.898

 

AREA EURO (*)

n.d.

12,6

n.d.

1.250.947

7

Slovenia

10,3

11,9

+1,6

4.283

8

Lussemburgo

10,9

11,4

+0,5

5.178

9

Germania

12,1

11,0

-1,1

309.300

10

Belgio

9,2

10,7

+1,5

42.253

11

Spagna (*)

7,9

10,6

+2,7

111.644

12

Malta

8,4

10,0

+1,5

755

13

Lettonia

n.d.

7,5

n.d.

1.747

14

Slovacchia

9,8

7,4

-2,4

5.463

15

Paesi Bassi

5,9

7,0

+1,1

45.075

16

Estonia

5,8

6,8

+1,0

1.279

17

Cipro

4,5

6,7

+2,3

1.222

18

Irlanda

3,6

5,2

+1,6

9.082

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Eurostat

(*) Per la Spagna dati 2012 (2013 n.d.). Non considerata la Lituania (entrata nell’euro il 01/01/2015).

Tab. 3 – Pensionati e occupati nei paesi dell’Area Euro (anno 2012)

Rank per incidenza Pensionati su Occupati

Paesi 

Area Euro

Pensionati

(in unità)

Occupati
15-64 anni 

(in unità)

Pensionati ogni 100 Occupati

1

ITALIA

16.456.192

22.149.200

74,3

2

Grecia

2.695.389

3.636.000

74,1

3

Francia

18.462.000

25.514.500

72,4

4

Lettonia

607.955

851.800

71,4

5

Portogallo

3.019.913

4.255.900

71,0

6

Estonia

411.443

591.000

69,6

7

Slovenia

629.791

906.500

69,5

8

Lussemburgo

157.235

233.700

67,3

 

AREA EURO (**)

85.825.182

134.529.000

63,8

9

Germania

23.588.092

38.320.600

61,6

10

Finlandia

1.494.425

2.431.000

61,5

11

Austria

2.399.402

4.013.400

59,8

12

Slovacchia

1.372.021

2.317.200

59,2

13

Spagna

9.114.531

17.476.800

52,2

14

Malta

82.736

167.800

49,3

15

Irlanda

857.376

1.790.100

47,9

16

Paesi Bassi

3.401.500

8.254.100

41,2

17

Cipro

127.678

375.000

34,0

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Eurostat

(**) Dati non disponibili per il Belgio. Non considerata la Lituania (entrata nell’euro il 01/01/2015).

Tab. 4 – La spesa per l’istruzione nei paesi dell’Area Euro 

Rank per % su Pil nel 2013

Paesi 

Area Euro

Spesa per l’istruzione in % su PIL

Var. % Spesa per l’istruzione su Pil (2013-2003)

Spesa per l’istruzione in milioni di euro (anno 2013)

Anno 2003

Anno 2013

 

1

Portogallo

6,9

6,8

-0,1

11.597

2

Cipro

6,2

6,5

+0,3

1.178

3

Slovenia

6,3

6,5

+0,2

2.345

4

Finlandia

6,3

6,5

+0,2

13.076

5

Belgio

5,8

6,4

+0,6

25.286

6

Estonia

6,6

6,0

-0,6

1.125

7

Malta

5,9

5,9

+0,0

444

8

Lettonia

5,3

5,7

+0,4

1.318

9

Lussemburgo

5,0

5,6

+0,6

2.537

10

Paesi Bassi

5,3

5,5

+0,2

35.631

11

Francia

5,7

5,5

-0,2

116.472

12

Austria

5,3

5,0

-0,3

16.139

13

Slovacchia

4,2

5,0

+0,8

3.677

 

AREA EURO (*)

n.d.

4,8

n.d.

474.978

14

Grecia

n.d.

4,5

n.d.

8.189

15

Germania

4,2

4,3

+0,1

120.789

16

Irlanda

4,5

4,1

-0,4

7.218

17

ITALIA

4,6

4,1

-0,5

65.563

18

Spagna

4,0

4,0

+0,0

42.393

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Eurostat

(*) Non considerata la Lituania che è entrata nella moneta unica il primo gennaio del 2015.

NOTE

La spesa pensionistica utilizzata per il confronto europeo è stata costruita a partire dalla base dati Eurostat “General government expenditure by function” aggiornata all’8 maggio 2015 e che recepisce le modifiche adottate dal nuovo sistema dei conti SEC 2010. In particolare, la spesa pensionistica è stata ottenuta come “proxy” sommando le due funzioni di spesa pubblica per la protezione sociale “old age” e “survivors”: queste funzioni comprendono la spesa per pensioni dirette IVS (ovvero le pensioni di anzianità, di vecchiaia e di invalidità) ed indirette IVS (ad es. la pensione che spetta al coniuge superstite e la pensione di reversibilità che spetta ai superstiti del pensionato), le erogazioni annuali da parte dei datori di lavoro in termine di TFR, alcune spese per servizi erogati a protezione della funzione di vecchiaia, le rendite infortunistiche indirette e le pensioni di guerra indirette; sono escluse, invece, le pensioni di invalidità con età inferiore a quella pensionabile e la quota di prepensionamenti che fanno invece capo alla funzione “disoccupazione”. Si fa presente di non aver utilizzato l’indicatore di Eurostat “Pension Expenditure” in quanto, come segnalato dalla Ragioneria Generale dello Stato (pubblicazione “Le tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario”, Rapporto n. 15 giugno 2014), questo indicatore include anche la spesa per pensioni non erogata da Amministrazioni pubbliche e che, pertanto, non può essere considerata come spesa pubblica.  

La spesa per l’istruzione è stata ricavata dalla stessa banca dati utilizzata per la costruzione della spesa pensionistica (Eurostat “General government expenditure by function”). Comprende la spesa per l’istruzione pre-primaria, primaria, secondaria, universitaria e anche la spesa in ricerca e sviluppo per l’istruzione.     

Nelle tabelle le variazioni in termini di punti percentuale tra il 2003 e il 2013 possono, in alcuni casi, differire visivamente di un decimale per effetto dell’approssimazione.

 

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