Appalti pulizia e ristorazione Ministero della Difesa e Carabinieri, a rischio 3mila posti di lavoro

ROMA – Si è svolto lo scorso 7 luglio, lo sciopero nazionale, con presidio in Piazza Montecitorio, delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati negli appalti di pulizia e ristorazione del Ministero della Difesa e dell’Arma dei Carabinieri. 

Lo sciopero è stato proclamato dopo svariati incontri con il Ministero della Difesa e una manifestazione nazionale dello scorso 26 maggio, che non hanno portato risultati apprezzabili. 

Le lavoratrici e i lavoratori hanno nuovamente denunciato e gridato la loro disperazione per rapporti di lavoro ormai ridotti a circa dieci ore la settimana, a seguito dei continui tagli alle risorse destinate agli acquisti di servizi e al ricorso a gare di appalto con il solo criterio del massimo ribasso senza il rispetto del costo del lavoro definito dalle tabelle ministeriali.

“Le modalità di gara adottate dal Ministero della Difesa, così come dall’Arma dei Carabinieri, stanno producendo un effetto devastante, sia nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, sia per i servizi prestati, che vedono capitolati al di sotto dei minimi essenziali previsti per legge” dichiarano i rappresentanti di Filcams Cgil, Uiltrasporti e Uiltucs. 

Modalità di gara che vengono adottate dalle singole caserme o comandi, definendo basi d’asta inferiori alla soglia minima europea e quindi senza pubblicazione del bando, creando così condizioni di poca trasparenza e a rischio di illegalità. “Molto spesso,denunciano ancora le Organizzazioni Sindacali,con tali modalità di gara si lasciano spazi ad aziende poco o per niente strutturate, che per sostenere l’offerta così al ribasso scaricano sulle lavoratrici e i lavoratori gli effetti conseguenti attraverso il ritardo costante nel pagamento degli stipendi fino alla mancata erogazione delle retribuzioni, se non addirittura il mancato versamento contributivo.” 

Le maestranze sono stanche di sopportare questa situazione e lo hanno detto durante l’incontro con alcuni onorevoli del Pd, che hanno dato la loro disponibilità ad ascoltarle e hanno ben compreso i problemi denunciati, confermando il loro impegno a produrre un ordine del giorno per evidenziare lo stato della vertenza e a promuovere una interrogazione parlamentare ai dicasteri interessati. 

Le Organizzazioni Sindacali confermano di proseguire nelle iniziative per tenere alta l’attenzione su questa vertenza, con l’invio immediato della richiesta di riunione del tavolo di monitoraggio definito con il Ministero della Difesa. 

“La vertenza non è che una delle tante che vedono, purtroppo, protagonisti le lavoratrici e i lavoratori occupati negli appalti di servizi con la Pubblica Amministrazione” affermano i rappresentanti sindacali, “settori che coinvolgono una platea di circa mezzo milione di addetti che da quattro anni ad oggi stanno pagando due volte la crisi, prima come lavoratori e poi come cittadini.” 

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