Riflettori puntati su Ericsson: anche alla Camera vogliono vederci chiaro

ROMA – Il 14 luglio prossimo è convocato un primo incontro al Ministero del lavoro, per la prosecuzione del confronto sulla procedura di licenziamento che coinvolge Ericsson Solution e Service, il ramo IT del colosso svedese delle telecomunicazioni.

La Filcams CGIL sta seguendo le fasi della vertenza da tempo, in relazione al settore IT, in cui è il sindacato maggiormente rappresentativo. “In questi giorni abbiamo appreso della interrogazione parlamentare presentata dai parlamentari del PD Cesare Damiano, Maria Luisa Gnecchi e Carlo Miccoli, in relazione alla procedura di licenziamento collettivo avviata dal Gruppo Ericsson in Italia, che coinvolge 166 lavoratori nel comparto TLC e 60 nel comparto IT” informa Giuliana Mesina, della segreteria nazionale Filcams CGIL .

 “L’azienda ha teso a gestire separatamente i due tavoli, e ci dispiace che lo stesso Presidente della Commissione lavoro della Camera non sia stato inizialmente messo al corrente della presenza anche di 60 licenziamenti nel settore IT” prosegue la Filcams CGIL “tuttavia, in sintonia con quanto affermato dagli stessi parlamentari, continueremo a ritenere questa operazione, in assoluto e nel suo complesso, un’operazione poco trasparente e non giustificata da alcun stato di crisi”.

La dichiarazione degli esuberi è infatti giunta nel maggio scorso, senza che l’azienda abbia mai presentato dati relativi a una eventuale crisi o anche semplicemente alla contrazione del business, nonostante in più occasioni le organizzazioni sindacali e i rappresentati dei lavoratori abbiano chiesto di conoscere il reale stato delle commesse e del fatturato.

I lavoratori Ericsson di entrambi i comparti hanno già effettuato alcune giornate di sciopero, con presidi anche davanti al consolato svedese a Milano.

Per il 14 luglio prossimo è prevista una nuova giornata di sciopero, e i lavoratori di Ericsson Solution e Service  saranno in presidio presso il Ministero del Lavoro, a supporto della delegazione trattante e delle organizzazioni sindacali impegnate nella trattativa per scongiurare i licenziamenti.

Condividi sui social

Articoli correlati