Confindustria va in ferie: niente contratto nazionale. Il turismo torna in sciopero

ROMA – A due anni e mezzo dalla scadenza, dopo essere finalmente entrati in una fase stringente della trattativa AICA e Federturismo hanno annullato l’incontro della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale del turismo previsto per il 17 luglio.

Alla base di questa decisione, motivazioni in larga parte pretestuose tra cui la giustificazione più in voga dall’inizio del negoziato: la crisi.
Peccato che i dati sull’andamento di arrivi e partenze del settore smentiscano Confindustria; appare inoltre davvero poco credibile nell’anno che vede la più calda estate degli ultimi anni, Expo e prossimamente il Giubileo della Misericordia, parlare di contrazione del giro di affari.
Purtroppo la compagine datoriale di Viale dell’ Astronomia non è la sola a tenere questo atteggiamento poco responsabile verso i lavoratori: Confesercenti, Fipe e FIAVET Confcommercio non paiono minimamente interessate a riavviare negoziati al palo ormai da mesi.
Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno ripreso pertanto la strada della mobilitazione, proclamando un primo pacchetto di 8 ore di sciopero che verranno articolate a livello territoriale entro il 15 settembre.
“Le agitazioni avverranno nei periodi di massima affluenza di turisti e viaggiatori. Nel contempo intensificheremo le azioni di controllo a livello di singola realtà operative per verificare il rispetto dei contratti e delle normative” afferma Cristian Sesena segretario nazionale della Filcams Cgil. “L’atteggiamento delle controparti non è assolutamente più tollerabile: bisogna evitare il ricatto che i contratti o si rinnovano restituendo diritti e tutele salariali dei lavoratori o si azzerano.”
Esattamente un anno fa Confindustria accusò Filcams, Fisascat e Uiltucs di non voler fare il contratto e di anticipare le ferie.
“A distanza di un anno, con un negoziato che doveva e poteva chiudersi adesso, appare chiaro che la volontà di anticipare le vacanze estive, sia appannaggio della sola Confindustria” conclude il segretario; “noi eravamo pronti un anno fa e siamo pronti adesso. Ma i contratti si fanno con la volontà di tutte le parti”.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe