Gli incendi aumentano. I Vigili del fuoco sotto organico e mal pagati

Il Conapo: è tempo di dare un segnale concreto

ROMA  – «Ai dati relativi all’ aumento del 120% degli incendi boschivi nel 2015 fa da contraltare la nostra denuncia sulla enorme carenza di organico dei Vigili del Fuoco, ai quali il governo, con la riforma della pubblica amministrazione appena varata, affiderà anche i compiti di lotta agli incendi del Corpo Forestale dello Stato. La carenza da noi denunciata di 3854 uomini tra il personale operativo, che equivale a circa il 12% su un totale di 32734, pesa non poco sulla capacità di intervento dei Vigili del Fuoco, le cui richieste di intervento sono in continuo aumento. Per non parlare poi dell’ età media del personale in servizio che è ormai vicina ai 50 anni. Il ministro Alfano nella conferenza stampa di ferragosto si è ben guardato di fare cenno a questa realtà. Nonostante questo governo in materia di assunzioni nel comparto abbia iniziato una inversione di tendenza dopo anni di tagli, come ha giustamente precisato anche il responsabile sicurezza del PD Fiano, reputiamo troppo timide le misure adottate, poiché continuano ad aggravarsi le carenze di organico. L’ unica soluzione è sbloccare il turnover dei vigili del fuoco e delle forze di polizia già a partire dalla prossima legge di stabilità».

A dirlo è Antonio Brizzi, segretario generale del Conapo, uno dei maggiori sindacati dei vigili del fuoco che precisa «di sprechi da tagliare nella cosa pubblica ce ne sono tanti, ma non sono certo tra il personale dei vigili del fuoco, tra chi porta sicurezza».

«Al premier Renzi, al ministro Alfano ed all’onorevole Fiano – ha aggiunto il leader del Conapo – ricordiamo anche che da troppi anni i vigili del fuoco soffrono di gravi sperequazioni retributive e pensionistiche rispetto agli appartenenti agli altri corpi dello stato, con divari che partono dai 300 euro mensili nelle qualifiche più basse, per arrivare ai 700 euro mensili nelle carriere più elevate. I Vigili del Fuoco sono fortemente demotivati perché nonostante gli si richieda il rischio della vita come e più degli appartenenti agli altri Corpi, sono trattati spesso peggio dei dipendenti pubblici che lavorano seduti ad una scrivania. E’ tempo di dare un segnale concreto di giustizia e di parità di trattamento verso i Vigili del Fuoco, il cui sangue versato per garantire la sicurezza ed il soccorso pubblico  – ha concluso – non può valere meno degli altri servitori dello Stato». 

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