Mobilitazione Croce Rossa, a Montecitorio il 28 settembre

ROMA – “Dopo il processo di privatizzazione, un’altra tegola si abbatte sui lavoratori della Croce Rossa Italiana”, è la denuncia di Massimiliano Gesmini, della USB Croce Rossa. “Con il Decreto sulla mobilità che interessa i lavoratori delle Provincie, i circa 3.000 dipendenti dell’ancora Ente Pubblico rischiano di non trovare una idonea collocazione presso le altre amministrazioni dello Stato”.

Precisa il sindacalista: “Infatti il Decreto Madia del 14 settembre scorso, non solo mette in secondo piano i lavoratori della C.R.I. rispetto a quelli delle Province, ma ne preclude un percorso di mobilità verso le Regioni e gli enti locali, che dovrebbero essere il naturale approdo per chi da decenni ha lavorato in ambito socio-sanitario assistenziale, con professionalità ben definite e qualificate. Inoltre, come se non bastasse, ai lavoratori C.R.I. è stato riservato un trattamento economico che prevede un taglio netto del salario accessorio”.

“Sembrerebbe che questo Governo, e soprattutto il ministro Madia, vogliano accanirsi contro i lavoratori della C.R.I. – osserva Gesmini –  infatti non solo continuano vergognosamente ad ignorarne le quotidiane grida di allarme, ma si ostinano a predisporre provvedimenti incongruenti e palesemente discriminanti, che non rendono giustizia alle legittime aspettative occupazionali dei tanto bistrattati dipendenti C.R.I.”

“Per questo motivo l’USB sarà in piazza a Montecitorio il prossimo 28 settembre alle 15,30 al fianco dei lavoratori, nella manifestazione organizzata dal Coordinamento delle R.S.U., per urlare a gran voce tutta la rabbia dei dipendenti della C.R.I. . E se le risposte non verranno o non saranno esaustive, il livello dello scontro sarà destinato ad alzarsi”, conclude Gesmini.

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