Fisco. L’Usb proclama lo stato di agitazione

ROMA – L’USB P.I. Agenzie Fiscali avvia la mobilitazione in tutti gli uffici finanziari, per protestare contro il piano di chiusura e accorpamenti che interesserà centinaia di uffici e migliaia di lavoratori e che si sommerà ai 50 uffici territoriali già chiusi.

“La lotta all’evasione subirà l’ennesima battuta d’arresto, poiché le operazioni di chiusure ed accorpamenti paralizzeranno l’attività e lasceranno intere aree geografiche senza alcun presidio sul territorio”, è l’allarme lanciato da Alessandro Giannelli, dell’USB Agenzie Fiscali. “Da un lato la propaganda incalza sul ritornello del ‘Fisco amico dei cittadini’ – sottolinea Giannelli – dall’altro la realtà ci consegna un fisco che sta pericolosamente e progressivamente abbandonando i territori, privando la cittadinanza dei servizi”.

Osserva il rappresentante USB: “La cartolarizzazione, con la quale si sono svenduti immobili a banche e finanziare per poi pagare agli stessi canoni di locazione spropositati, come evidenziato anche dalla Corte dei Conti, si rivela un gigantesco affare per gli immobiliaristi di turno, mentre gli effetti vengono puntualmente scaricati su lavoratori e cittadini”, conclude Giannelli.

La mobilitazione dei lavoratori del Fisco, per chiedere investimenti sui servizi pubblici, sulla lotta  all’evasione fiscale e per veri rinnovi dei contratti, fermi oramai dal 2009, culminerà nello sciopero generale del pubblico impiego previsto per il prossimo 20 novembre.

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