Pil: crescita ancora troppo timida e incerta

ROMA – Siamo ancora sotto la dittatura dello zero virgola. Non riusciamo ad andare oltre. Ancora estremamente timida la crescita dello 0,2% nel III trimestre e dello 0,9% sull’anno. 

Questi dati restituiscono l’immagine di un quadro economico ancora instabile, non slanciato verso la ripresa e la crescita come vorrebbero farci credere. Del resto con un tasso di disoccupazione, soprattutto quella giovanile, su livelli insostenibili sarebbe del tutto improbabile credere agli annunci ed agli incitamenti all’ottimismo.

Il potere di acquisto delle famiglie, dal 2008, è diminuito del -13,4%. Da allora i consumi alimentari sono diminuiti del -11%, quelli relativi alla salute e alle cure del -28,8%. Rinunce drammatiche, che denotano il perdurare di gravi difficoltà.

Di fronte a questa profonda crisi della domanda è evidente che, per una vera ripresa del sistema produttivo, servono interventi ben più decisi ed incisivi di quelli finora avviati.

In tal senso è necessario intervenire lanciando un Piano Straordinario per il Lavoro indispensabile per una redistribuzione dei redditi e per una ripresa della domanda.

Tale piano dovrà realizzarsi attraverso l’avvio di un serio programma di investimenti per lo sviluppo, per l’innovazione, per la ricerca (di cui ancora vi sono scarse tracce nella legge di stabilità); la realizzazione di opere ed infrastrutture, tese principalmente alla modernizzazione e alla messa i n sicurezza dell’edilizia scolastica; la definizione di un piano per il turismo per incrementare le presenze e per valorizzare l’offerta.

Non bisogna abbandonare a sé stessi questi timidi segnali che provengono dagli scenari economici. È necessario, invece, intervenire con urgenza per imprimere alla nostra economia una vera svolta verso lo sviluppo.

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