Sciopero del commercio il 19 dicembre. #TuttiaMilano

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno organizzato la manifestazione Nazionale a Milano, presenti anche Susanna Camusso, Gigi Petteni e Carmelo Barbagallo, per le Confederazioni

ROMA – Sono di nuovo pronti ad incrociare le braccia le lavoratrici e i lavoratori del commercio, dipendenti delle aziende aderenti a Federdistribuzione, Distribuzione Cooperativa e Confesercenti per rivendicare il contratto nazionale di settore dopo un attesa di oltre due anni.

Sabato 19 dicembre è di nuovo #FuoriTutti. Nel week end che precede il Natale, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno organizzato una manifestazione nazionale a Milano. 

Il corteo partirà alle 1030 da Corso Venezia (angolo via Palestro) per arrivare poi a Piazza della Scala dove i delegati  e lavoratori del settore faranno sentire la loro voce. Saranno presenti  i segretari generali di categoria, Maria Grazia Gabrielli, Pierangelo Raineri e Brunetto Boco; e concluderanno la mattinata Susanna Camusso, Gigi Petteni,Carmelo Barbagallo,per le Confederazioni.

Dopo l’importante mobilitazione del 7 novembre, non ci sono stati segnali di apertura delle controparti, rimaste sulle rispettive  posizioni: proposte che mirano esclusivamente a ridurre il costo del lavoro intervenendo su alcuni istituti fondamentali e moderando l’aumento salariale.

Federdistribuzione, dopo la fuoriuscita da Confcommercio, ha intrapreso una trattativa per il contratto nazionale proponendo, di fatto, l’arretramento di alcuni importanti istituti (permessi retribuiti, scatti d’anzianità, sospensione dell’incidenza di XIII^ e XIV^ mensilità sul trattamento di fine rapporto), motivato dalla necessità di recuperare la produttività; e respingendo riferimenti a soluzioni sul salario, omogenee a quelle raggiunte nel contratto del commercio siglato con Confcommercio a marzo 2015.

Le imprese cooperative, invece, pur dichiarando di voler rinnovare il contratto, hanno anch’esse avanzato proposte e interventi che diminuiscono diritti e tutele dei lavoratori, annullando così gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni il contratto nazionale di lavoro.  

“Uno sciopero, quello del 19 dicembre, che vuole mettere al centro anche la condizione più generale di chi lavora in un settore che ha vissuto una fase di difficoltà e di cambiamenti, per la crisi dei consumi e per scelte legislative – come quella che ha portato alla liberalizzazione delle aperture 365 giorni l’anno” è quanto afferma Maria Grazia Gabrielli segretario generale della Filcams Cgil Nazionale.

“Situazioni che hanno inciso negativamente sulle lavoratrici ed i lavoratori: le crisi aziendali sono state e sono ancora supportate con il  ricorso agli ammortizzatori sociali, e le liberalizzazioni continuano a determinare un peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita delle persone.”

In questa scenario, che ha reso sempre più centrale il problema della competitività le imprese, in particolare della Grande Distribuzione, sono intervenute chiedendo o imponendo ai lavoratori  arretramenti con revisioni della contrattazione e disdette dei contratti integrativi aziendali per agire sul recupero dei costi. 

“Proprio mentre si invoca la libertà del mercato al sempre aperto” prosegue Gabrielli, “tra i primi obiettivi viene posto quello di ridurre il riconoscimento economico per le prestazioni domenicali dei lavoratori attraverso una complessiva rimessa in discussione della contrattazione integrativa.”

“Con lo sciopero vogliamo ribadire la contrarietà ai tentativi di destrutturare il Contratto peggiorando le condizioni delle lavoratrici e lavoratori e vogliamo invece riaffermare il valore, la dignità e il ruolo centrale del contratto nazionale.”

In questi giorni le organizzazioni territoriali , le delegate e i delegati, sono impegnati nelle assemblee dei lavoratori, nei presidi e nei  volantinaggi per sensibilizzare anche la clientela a esprimere solidarietà  all’iniziativa e comprenderne le motivazioni. 

Le lavoratrici e i lavoratori sanno che questo arrecherà disagio a chi in questi giorni di Natale andrà a fare acquisti: “ma siamo sicuri che anche il cliente vuole entrare in punti vendita in cui è certo che la dignità di chi lavora non sia messa in discussione.”

Lo sciopero è preceduto da una grande mobilitazione sui social network: le lavoratrici ed i lavoratori non possono più aspettare. diritti, salario e rispetto per il lavoro!

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