Pensionati in piazza.A un passo dallo sciopero generale. LE FOTO

ROMA – Questa volta i pensionati non ci stanno e sono decisi a tener la testa alta su questa battaglia di dignità. Non sono per nulla disposti a continuare ad essere “l’unico ammortizzatore sociale del Paese” nè “il bancomat del governo”.

Lo hanno ripetuto da Roma, in una gremitissima manifestazione a Piazza del Popolo: ”siamo in 60 mila” dicono gli organizzatori, tra bandiere, palloncini, tamburi e tanti slogan all’indirizzo del governo con cui i sindacati si incontreranno il 24 maggio prossimo. Un round atteso da oltre un anno che Cgil Cisl e Uil sperano faccia finalmente chiarezza delle tante indiscrezioni circolate in questi mesi sull’intervento con cui l”esecutivo intende rimettere mano alla legge Fornero e avviare un confronto reale. 

Ma il tema è da alta tensione, sul tavolo non solo la flessibilità in uscita e le eventuali penalizzazioni con cui consentire il pensionamento anticipato di lavoratori ma anche tutti gli interventi per tutelare il potere d’acquisto dei pensionati e quelli con cui assicurare un ingresso al lavoro e alla pensione ai giovani, oltre al capitolo ”reversibilità”. E’ lo Spi Cgil di Ivan Pedretti ad accendere la miccia: “senza risposte dal governo chiederemo a Cgil, Cisl e Uil di andare avanti fino allo sciopero generale”, dice. Un tasto delicato, questo, che infatti ricomincia ad incrinare il fronte unitario dei sindacati: Cgil e Uil lo ritengono inevitabile mentre la Cisl frena. ”Senza risposte è ragionevole pensare ad uno sciopero generale”, dice il leader Cgil Susanna Camusso. ”Le cose si fanno così, manifestando e scioperando se le risposte non ci sono”, aggiunge. In sintonia la Uil di Carmeno Barbagallo: “è” l’ultima cosa da fare ma, se necessario e se dal governo non arrivano risposte, lo sciopero generale è inevitabile”, dice. “Certo, prima si fanno le piattaforme, poi si presentano, poi si cercano soluzioni ma alla fine, senza risposta, non c’è altro da fare: cosa gli diciamo a chi aspetta la flessibilità, ai pensionati che aspettano assegni equi e ai giovani che aspettano la staffetta generazionale?”, conclude. 

La priorità, comunque, ribadisce il leader della Cisl Anna Maria Furlan, “è creare un sistema pensionistico dignitoso per i tanti che non arrivano a fine mese e che tenga conto del fatto che lavorare fino a 66 anni non è possibile per tutti”. E la flessibilità in uscita dovrà rispondere per il sindacato a questa esigenza ma senza penalizzazioni. ‘E” una strada poco praticabile, questa, perchè le pensioni medie sono già molto basse”, conclude. 

FOTO DI LUCIANO DI MEO

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