Agricoltura: basta sfruttamento, migliaia di braccianti in corteo

BARI –  In migliaia, secondo fonti sindacali oltre 15 mila, hanno partecipato stamane a Bari alla manifestazione nazionale degli operai agricoli “per dire no a caporalato, lavoro e nero e per il rinnovo dei contratti”, organizzata nel giorno dello sciopero della categoria dei braccianti da Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil.

“La risposta di Bari e della Puglia è stata straordinaria”, scrive in una nota Pino Gesmundo segretario generale della Cgil Puglia. “Ringraziamo le segreterie nazionali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil per aver scelto la nostra terra. La Puglia non può e non deve essere più la terra dello sfruttamento. La lotta al caporalato ci vedrà impegnati con ancora più forza – assicura – perché la dignità dei lavoratori non sia più offesa, perché il nostro sistema agroalimentare investa su lavoro e prodotti di qualità. Questo deve essere il ”marchio Puglia” nel mondo. Ora tocca alle associazioni agricole, alle imprese, alle istituzioni dare una risposta alla piazza di Bari, che ha visto sfilare assieme migliaia di braccianti, uomini e donne, italiani e stranieri”.

“Non è una battaglia solo sindacale quella contro il caporalato- aggiunge Gesmundo – ma di civiltà e legalità. E tutti sono chiamati a fare la loro parte”. I sindacati chiedono uno stop ai fondi pubblici a quelle imprese agricole che sfruttano il lavoro. Altro bersaglio della protesta è l”utilizzo eccessivo di voucher. Sul palco di piazza Fiume a Bari, dove il corteo partito da piazza Massari si è concluso, ha parlato il marito di Paola Clemente, la bracciante tarantina morta ad Andria lo scorso anno per un malore mentre lavorava nei campi.

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