Il settore dei videogiochi è in cerca di una ‘nuvola’

Quello che sicuramente si può considerare uno dei mercati più attivi degli ultimi anni, probabilmente molto presto non sarà più lo stesso. Il settore dei videogiochi, che continua a sorprenderci e che apparentemente sembra un unico mondo, è in realtà formato da sviluppatori di giochi e produttori di console su cui devono girare gli stessi. Questo binomio però, già da un po di tempo non nasconde una certa insofferenza di una delle due parti, quella degli sviluppatori. 

Dall’avvento dell’era dello streaming gli sviluppatori di videogiochi hanno visto la possibilità di aumentare il loro giro d’affari, convinti che mettendo a disposizione le loro creazioni in cloud computing, i giocatori non avrebbero avuto bisogno di computer potenti o della console di ultima generazione per giocare, raggiungendo così molti più utenti. 

Il successo degli eSport, che sfruttano la tecnologia cloud gaming in piccola scala, smuovono un giro di affari grandissimo tra pubblicità, sponsorizzazioni e il crescente interesse di siti come Betway per le scommesse. Fino ad oggi però il cloud gaming ‘casalingo’ non ha raggiunto ancora i risultati sperati. La colpa è data principalmente dalla tecnologia per lo streaming di videogiochi di alta definizione, che non risulta adeguata, con una latenza che impedisce di portare a termine una sessione di gioco. 

Gli sviluppatori ci credono davvero

Il successo che però stanno riscuotendo aziende come Netflix grazie allo streaming e la crescente vendita di servizi di cloud computing da parte di aziende come Amazon e Google, ha spinto di nuovo il settore ad investire nel progetto. 

Anche se alcuni produttori di videogiochi come Nintendo e Take-Two Interactive non credono ancora nella possibilità di sfondare completamente con il cloud gaming, aziende del calibro di Nvidia e Sony cercano di renderlo una realtà.

In seguito alcuni dei servizi cloud gaming da mettere alla prova.

Nvidia GeForce NOW

Attualmente il servizio GeForce NOW è gratuito in quanto si tratta di una Free Beta in sperimentazione. Al suo lancio, avvenuto lo scorso 2017, è stato ventilato che avrebbe avuto un costo di circa 22€ per un limite di 20 ore di gioco. Considerato che per sfruttare il servizio di cloud gaming si deve essere in possesso dei giochi che si vuole riprodurre, il prezzo era stato ritenuto troppo alto. 

Il vantaggio di questa tipologia di servizio è la possibilità di giocare con le GPU ospitate nei data center di Nvidia una volta caricato il gioco tramite un PC Microsoft o un Apple. 

PS Now

Il servizio di cloud gaming di Sony offre la possibilità di scegliere un gioco tra i titoli di PS4, PS3 e PS2. In totale si tratta di una lista di oltre 500 giochi, che comprendono alcuni dei titoli esclusivi che hanno debuttato negli anni sulle diverse console.

Il costo per la sottoscrizione di un abbonamento mensile è di 16,99€, e il servizio è compatibile con PS4 e PC Windows e deve essere utilizzato un controller DualShock 4 o uno compatibile. Per i giochi della PS4 il PC deve aver installato Windows 10.

Parsec

La caratteristica più apprezzata e popolare di Persec,Co-Play è di poter giocare a un titolo multiplayer locale con i propri amici online, anche se il gioco supporta solo modalità di gioco locale. Inoltre, questa azienda mette a disposizione con una spesa minima la possibilità di utilizzare in streaming anche la componente hardware oltre al gioco, che deve essere di proprietà come nel caso di Nvidia e caricato dal proprio PC.

Questa caratteristica dà la possibilità di giocare a titoli più complessi che sul proprio PC non si muoverebbero nemmeno, come hanno constatato alcuni giocatori con Fortnite per esempio. Persec è disponibile su Windows, Mac, Linux e Raspberry Pi. 

La strada da percorrere è ancora lunga…

Sicuramente la possibilità di poter giocare determinati titoli senza essere costretti ad avere tutte le console o gli ultimi aggiornamenti hardware, suonerebbe come una liberazione, ma questo ci porta a l’obbligo di avere una buona connessione, utile anche in altri campi ormai. 

Purtroppo ancora in Italia non esiste una copertura ottimale, quindi l’utente che è interessato ad un determinato gioco, continuerà ancora ad essere interessato alla console o al computer che gli permetta di giocarci. Quindi, volenti o nolenti sarà ancora molta la strada che sviluppatori di giochi e produttori di console dovranno ancora fare insieme.

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