La manovra va cambiata o integrata. A dirlo sono i mercati

ROMA – Stavolta non c’è neanche bisogno di fare una analisi puntuale del documento di governo, scavare, analizzare, notare e far notare. La sentenza c’è già ed arriva nell’ennesimo lunedì nero delle borse europee, mentre piovono vendite sui mercati del vecchio continente infatti in Italia si è tenuta un’asta dei BOT che ha segnalato, un’altra volta, il fallimento dell’attuale esecutivo.

La domanda dei titoli a scadenza annuale, seppur piuttosto sostenuta, non fa registrare grandi volumi, a fronte di una offerta pari a circa 7,5 miliardi di euro la richiesta ha fatto segnare solo 11,5 miliardi, con i tassi di interesse che sono letteralmente balzati ben oltre il 4% a 4,152 per cento. L’asta precedente aveva fatto segnare un rendimento più basso di circa un quarto, 119 punti base in meno, un pelo oltre il 3 per cento.
Anche lo spread del Btp a dieci anni nei confronti dell’omologo titolo tedesco è tornato a far segnare livelli decisamente elevati, arrivando nuovamente oltre i 380 punti per poi ripiegare leggermente, proprio mentre i Bund fanno segnare un nuovo record al ribasso, il rendimento dei decennali tedeschi è infatti al minimo con 1,709% annui, mentre il rendimento dei Btp sfiora il 5,50 per cento annui.
L’Italia quindi potrebbe essere costretta ad affrontare una nuova, lacerante, fase di annunci e contro annunci da parte dell’Esecutivo berlusconiano ma il succo del discorso è che la bocciatura da parte dei mercati è senza appello, bisogna immediatamente modificare la manovra attualmente in discussione a Montecitorio o prepararsi, in tempi brevissimi, ad una nuova manovra che integri massicciamente l’attuale documento.
E meriterebbe certamente maggiore attenzione quanto sta avvenendo in Spagna, dove un serio governo dimissionario sta tenendo molto meglio sotto controllo la crisi di bilancio con un differenziale dei propri titoli di stato, i bonos, che sulla scadenza decennale fa segnare 351 punti base nei confronti dei titoli tedeschi.
E l’attenzione andrebbe puntata su due aggettivi, serio e dimissionario.

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