Siglato accordo Termini Imerese – sarà una rinascita?

ROMA – Prevederà un investimento di circa 1 miliardo di euro, tra risorse pubbliche e private, la rinascita di Termini Imerese.

L’intesa, che sarà formalizzata mercoledì 16, è stata siglata ieri tra il Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione Sicilia, la Provincia e il Comune di Palermo e il Consorzio Asi (Area di Sviluppo Industriale) di Termini, proprietario del terreno.
L’accordo prevede la riconversione dello stabilimento a partire dal prossimo 31 dicembre 2011 data dell’uscita di scena della Fiat. A beneficiare degli investimenti saranno essenzialmente 7 aziende inserite in una  short list  dall’advisor  Invitalia, che spaziano dalla produzione delle auto di lusso (la De Tomaso Di Gian Mario Rosignolo) alla floricoltura (Azienda Vivaistica Fratelli Ciccolella), tuttavia secondo Romani si potrebbe prospettare la possibilità in un secondo tempo di ampliare la lista, inserendo altre aziende con proposte e requisiti idonei alle esigenze del territorio.
Romani ha illustrato ieri ai sindacati il piano di riconversione, definendolo “storico”, in quanto, a suo dire, non prevederà perdite di posti di lavoro, piuttosto invece un allargamento della base occupazionale che coinvolgerebbe anche l’indotto. Cisl, Ugl, Uil hanno accolto con piena soddisfazione le soluzioni prospettate dal Ministero. Sbarra della Cisl ha commentato: “ Abbiamo creato condizioni di certezza per Termini Imerese”, chiedendo inoltre di “accompagnare tutti i lavoratori dalla cessazione della produzione Fiat all’insediamento di nuovi impianti con gli ammortizzatori sociali e un percorso di riqualificazione “.

Decisamente più cauto l’atteggiamento invece della Cgil: ““Riserviamo un giudizio fino a quando non ci sarà un piano che chiarisca l’assorbimento della manodopera e la creazione di nuovi posti di lavoro”. Polemici invece i toni della Fiom: “Un cambiamento di percorso incomprensibile tanto più che escono notizie sugli organi di informazione su ben 7/8 progetti industriali per Termini Imerese in cui si indica un aumento dei posti di lavoro e mai in nessuna sede ufficiale è stato possibile per le organizzazioni sindacali e per le Rsu conoscere gli imprenditori che hanno portato i progetti e i dettagli dei loro impegni”.
I prossimi giorni o forse anche le prossime 24 ore saranno comunque cruciali per capire se la vendita di Temini Imerese sarà un passo decisivo e fondamentale almeno per il destino e il futuro dei lavoratori Fiat che giustamente reclamano chiarezza. Tuttavia la situazione a giudicare almeno dalle parole di Lentini (Presidente della Commissione delle Attività Produttive Ars) riserva ancora qualche nodo da sciogliere soprattutto in relazione alla distribuzione delle risorse: “Mi chiedo come verranno distribuiti i 400 milioni destinati alle nuove imprese interessate a Termini e mi chiedo soprattutto, come queste imprese siano state selezionate in assenza di un bando. Lo dico da cittadino, prima ancora che da politico, in una situazione delicata come quella di Termini non poteva bastare la procedura di pubblico interesse”.

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