Decreto liberalizzazioni. Tomaselli: “Un attacco corrosivo all’articolo 18 a ai contratti nazionali”

Il 27 gennaio “sbattiamogli la porta in faccia con lo sciopero generale”

ROMA -“Eccolo l’avvio del progetto per far ‘crescere l’Italia’ del Governo Monti: un attacco corrosivo all’articolo 18, il quale non verrebbe più applicato a tutte quelle aziende che procederanno a incorporazioni o fusioni fino ad occupare 50 dipendenti”, Fabrizio Tomaselli, dell’Esecutivo nazionale USB, commenta così la bozza del nuovo decreto Monti. “Questo attacco  viene sferrato con un sotterfugio – evidenzia Tomaselli –  nascosto nelle pieghe del decreto “liberalizzazioni” apponendo una frase in coda al 1° comma dello stesso art. 18. È un  grimaldello per poi attaccare le condizioni di lavoro, e lo stesso articolo 18, nell’ambito dei più ampi provvedimenti sul lavoro in preparazione e va a braccetto con la soppressione dell’obbligo dell’applicazione del contratto nazionale di settore nelle ferrovie,  preludio questo ad un attacco più chirurgico rispetto all’intero impianto della contrattazione e soprattutto ai contratti nazionali”.

“Il decreto sulle liberalizzazioni – prosegue il dirigente USB – contiene poi misure che preparano la liquidazione di molti degli attuali servizi pubblici, compresa la privatizzazione del trasporto locale, degli altri servizi locali e anche dell’acqua”. Aggiunge Tomaselli:  “A fronte di ciò Cgil, Cisl e Uil, invece di attaccare pesantemente il governo Monti, balbettano, si ricompattano al ribasso e chiedono un  improponibile ‘patto sociale’ che li riconosca attori di una nuova ed improbabile concertazione”. E Conclude: “USB e il sindacalismo di base invece hanno indetto lo Sciopero Generale per il 27 gennaio ed una grande manifestazione nazionale a Roma nella stessa giornata. Una scadenza importante per sbattere la porta in faccia non solo a singole misure ma allo stesso governo Monti”.

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