Salvare la democrazia e l’occupazione si può. Ecco come uscire dalla crisi economica

Al Summit MMT di Rimini ne parlano Paolo Barnard e i cinque economisti che hanno salvato l’Argentina

RIMINI (nostro inviato) – Grande successo per il Summit MMT (Modern Money Theory). Oltre duemila i partecipanti, per lo più giovani, arrivati a Rimini da tutte le parti d’Italia, per un convegno di tre giornate all’insegna di sapienza, consapevolezza e umanità.
Il giornalista Paolo Rossi Barnard ha portato in Italia il team di economisti accademici americani che ha salvato l’Argentina dal default, per mostrare agli italiani come salvare la democrazia e l’occupazione del nostro paese, messo in ginocchio dall’Eurozona.
Come? Secondo le linee della Modern Money Theory School of Economics-annuncia Barnard- che vanta un secolo di giganti dell’economia come Knapp, Keynes, Minsky, Godley, e che oggi forma la base delle politiche di spesa della Cina.

Il Summit si apre con le immagini significative di Mariarca Terracciano, l’infermiera di 45 anni, morta nel 2010 dopo che per giorni si era prelevata 150mg di sangue  al giorno per protestare contro il mancato pagamento dello stipendio nella Asl1 di Napoli. Un’eroina del nostro tempo, che con un gesto drammaticamente significativo ha voluto dimostrare come il sistema stia “giocando sulla pelle e sul sangue di tutti”. Parole forti che arrivano dirette a chi le ascolta.  A chi a Rimini è andato con la voglia di capire e tentare di trovare un’alternativa, alla austerity che attanaglia i paesi dell’eurozona.

E allora ecco che si arriva alla questione del perché il Summit:
L’Italia è preda di un processo deflattivo economico disastroso che non si fermerà se non dopo che i Poteri Neoliberali, Neoclassici e Neomercantili del nord Europa e degli USA avranno completato l’opera di “Argentinizzazione” dell’Italia più ricca e produttiva- spiega Barnard- l’opera del presente governo è un’irrilevante farsa dietro cui ci sono gli ordini precisi dei mercati di capitali, che oggi dettano i destini delle nostre imprese e dei nostri posti di lavoro per il successo delle loro speculazioni finanziarie.

La Modern Money Theory (MMT) –continua Barnard-è oggi probabilmente l’unico strumento esistente di scienza economica e sociale che è in grado di sventare il colpo di Stato finanziario Neoclassico, Neomercantile e Neoliberista che, particolarmente nell’Europa dell’Eurozona, ha posto fine di fatto alla democrazia. E’ in gioco il destino reale di milioni di famiglie, di centinaia di migliaia di aziende, e dell’Italia stessa nella sua esistenza democratica. L’urgenza è massima, l’Eurozona è al collasso, pochi immaginano oggi le tragiche conseguenze decennali di questo disastro criminoso.
Abbiamo affidato alle persone che hanno causato questa crisi non solo le leve economiche del paese, ma, ora addirittura quelle politiche. È una follia, anzi, dire che è totalmente folle è ancora inadeguato- spiega a proposito del governo Monti, William Black, uno degli oratori del summit – la critica è diretta anche alla Bce e il suo nuovo presidente-Mario Draghi che in una recente intervista al Wall Street Journal ha detto” i governi hanno bisogno della disciplina dei finanziatori privati, cioè le banche”. La stessa teoria che ha prodotto la crisi più grave degli ultimi 75 anni-conclude Black.

Quali sono allora i mezzi per uscire da questa gabbia in cui siamo finiti?
Dall’entusiasmo della platea, è apparso evidente come, uno dei maggiori strumenti per costruire un alternativa, sia la conoscenza. Più volte Barnard ha tenuto a spiegare che i cambiamenti non possono avvenire solo tramite slogan preconfezionati, ma che appartengono alla consapevolezza.

Come dare torto al giornalista? Vedere decine di grafici che sapientemente spiegano il sistema economico mondiale in tutte le sue sfaccettature da un’idea di dove la” cura d’austerità” porterà il nostro paese.
La Modern Monetary Teory appare, che come si è detto, è davvero rivoluzionaria, mette in discussione tutto il sistema economico dei libri di testo. Al centro di questa teoria è il deficit pubblico, che nello scenario odierno potrebbe apparire oggettivamente benefico, a condizione che venga finanziato dalle banche centrali, che abbiano il potere di finanziare i disavanzi stampando moneta- secondo la teoria quindi-la via della crescita, passa attraverso un rilancio di spese pubbliche in deficit, da finanziare usando la liquidità della banca centrale.
La vera questione è dunque che né l’Italia né la Grecia sono paesi con una moneta sovrana, proprio perché sono parte dell’eurozona. Oggi è quindi  la BCE che detta le politiche economiche e sociali d’applicare ai paesi membri.

Ragionare sul fatto che l’Italia come altri paesi dell’eurozona, siano finiti in questo “cul de sac” , dove la parola d’ordine è austerità ,apre un dubbio sulla tenuta del sistema economico attuale.
Un’economia in agonia-spiega il professor Alain Parguez– l’Europa non è mai esista, non è stata costruita per la gente, ma per il dirottamento assoluto di qualunque potere allontanandolo dalla gente. L’élite che ha costruito tutto questo non accetterà mai nessun tipo di cambiamento, l’unica soluzione è quindi uscire dall’Europa-continua il professore-rimettendo in piedi la propria sovranità di valuta.
La politica dovrebbe essere una politica del lavoro- afferma il professor Micheal Hudson –  la politica fiscale dovrebbe prevedere la detassazione del lavoro, riponendo il sistema di tassazione in quello della ricchezza e delle proprietà  immobiliari.

Al summit riminese, oltre a Parguez e a Black  Hudson ha visto la partecipazione di altri due economisti, Stephanie Kelton, Marshall Auerback.
Bisogna riconoscere che uno degli aspetti più significativi di questo evento, sia come la rete abbia funzionato da Tam Tam -nonostante l’evidente censura dei media, si sono infatti riunite migliaia di persone.
Tre giornate davvero interessanti, si è parlato di sistema economico, di oligarchia delle banche, ma anche di strumenti, per dare un’alternativa al sistema attuale.
E’ stato incredibile soprattutto vedere il senso di condivisione di tante persone, arrivate a Rimini oltre che per capire se esiste una via d’uscita a questo sistema di egemonia delle banche, per costruire un percorso alternativo.
Una vera e propria avanguardia fatta non solo dai lavoratori, che più’ di tutti stanno subendo la crisi, ma da tutti coloro che sentono la responsabilità del futuro nelle proprie mani.

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