L’Europa prova un nuovo rimbalzo sugli indici manifatturieri

TRIESTE – Il buon andamento del settore manifatturiero in Cina testimonia il prosieguo della fase di espansione della sua produzione industriale, confermata da un report di HSBC che afferma come anche le piccole imprese del paese godano di buona salute.

A beneficiare di questi aggiornamenti la generalità dei mercati asiatici, tutti sopra la parità, così come sono state anche positive le Borse di Sydney (+0,57%) e della Corea del Nord, quest’ultima trainata dai rialzi del settore auto.
L’ottimismo degli investitori sui dati macro provenienti da Pechino si è positivamente riverberato sulle aperture del Vecchio Continente, con indici al rialzo in tutta Europa. A Piazza Affari buon avvio per il comparto bancario trainato da Intesa SanPaolo, UniCredit e Mediobanca, anche se è stata Mediaset a registrare lo scatto più deciso (+5%) sulle raccomandazioni di JP Morgan si sovrappesare il titolo.
Inizialmente ferma sulla parità, Fiat ha proseguito la giornata in frazionaria flessione (-0,11%), nonostante la  diminuzione delle vendite della società in Francia sia stata migliore dell’andamento generale (un calo del 10,6% contro un complessivo meno 19,2 per cento) ed in Brasile abbia incrementato la propria quota di mercato al 23,2%.

L’aggiornamento sull’indice Pmi di metà mattina ha riguardato oggi sia l’area Euro che l’Italia, con dati sostanzialmente uniformi: Francia, Germania, Bel Paese ed Eurozona hanno tutti registrato un miglioramento dell’indice manifatturiero rispetto al mese precedente, tuttavia il  quadro andamentale del comparto a livello globale è inferiore alle attese, tratteggiando un settore che permane in fase di contrazione.
Sul fronte del debito sovrano avvio di settimana all’insegna della diminuzione dello spread tra Btp decennali e Bund tedeschi, con un differenziale sceso sotto i 300 punti base ed un rendimento portatosi al 4,4%.
Gli analisti hanno accolto favorevolmente e con ottimismo anche la notizia del riacquisto di titoli di stato dai propri creditori comunicata da Atene, finalizzata alla riduzione dell’ammontare del debito pubblico; il controvalore dell’operazione, che sfrutterà il calo dei prezzi dei bond e li vedrà trattati a valori compresi tra il 30% e il 40% del loro saggio nominale, sarà di 10 miliardi di euro e coinvolgerà 20 diverse emissioni.

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