Piazza Affari. Dubbi sul deficit USA fanno prevalere la cautela

TRIESTE – Spumeggiante avvio del 2013 per Piazza Affari che, nella prima seduta dell’anno, mette a segno una partenza col botto, anche se l’euforia per l’accordo fra Casa Bianca e Congresso sulla riduzione del deficit Usa – che ha valso a Milano la maglia rosa in Europa – è durata poco, subito seguita da prese di profitto dovute alla preoccupazione per l’evolversi di una situazione, il come ridurre il deficit statunitense, ancora tutta da mediare e non priva del rischio di nuove tensioni.

Questo sentiment negativo ha guidato per tutta la giornata di ieri le contrattazioni a Wall Street che, a sua volta, ha condizionato le sedute nel Vecchio Continente, dove Milano ha poi chiuso in frazionale rialzo nonostante il parere rilasciato dalle agenzie di rating S&P e Moody’s, secondo il quale l’accordo che ha evitato il “fiscal cliff” rallenterà la crescita dell’economia statunitense pur non portando ad una vera e propria recessione.
A far ben sperare nel nuovo anno anche le positive performances sino ad oggi conseguite da Fiat che, con una quota di mercato domestico 2012 pari al 29,3% e nonostante un calo delle vendite del 19,4%, ha saputo fare meglio del mercato, caratterizzato da un calo di immatricolazioni pari al 19,9%. Secondo il quotidiano economico Il Sole 24 Ore le attività sulle quali dovrà ora concentrarsi il Lingotto sono principalmente due: la prima riguarda l’incremento della partecipazione in Chrysler, da effettuarsi attraverso l’acquisizione delle quote ora in capo al fondo VEBA per controllare il 65,17% del capitale della casa di Auburn, e l’integrazione tra i marchi basata sulla condivisione di piattaforme e motori; la seconda riguarda invece le strategie di prodotto, che oltre a rilanciare i marchi Alfa Romeo e Maserati dovranno anche definire i modelli da produrre nello stabilimento di Mirafiori.

In evidenza tra i bancari a Piazza Affari il balzo del Monte dei Paschi di Siena, sospeso più volte per eccesso di rialzo dopo aver registrato un progresso teorico dell’11,9%; secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa, la Consob avrebbe messo sotto osservazione l’andamento del titolo il cui rally sembrerebbe apparentemente ingiustificato. Bene anche UniCredit, in leggero rialzo a dispetto della comunicazione con cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino ha ufficializzato la riduzione della propria partecipazione al capitale della banca, scesa dal 3,86% al 2,5%.
Sul fronte obbligazionario da segnalare il progressivo calo dello spread tra Btp e Bund con scadenza a dieci anni, che oggi ha fatto registrare un’oscillazione tra i 270 ed i 275 Bp (Basis point, punti base) rispetto ai 279 di ieri, corrispondenti ad un rendimento attorno al 4,25%.
Frazionali i rialzi realizzati in chiusura d’ottava da tutte le principali Borse europee (Londra +0,62%, Milano +0,32%, Francoforte +0,19%, Parigi +0,10%).

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