Incertezze di Piazza Affari. Non basta Marchionne e il recupero di Fiat

TRIESTE – Settimana altalenante per Piazza Affari e le principali Borse europee, caratterizzata da un timido quanto auspicato ritorno dei mercati alla correlazione tra andamento degli strumenti quotati e rispettivi dati provenienti dalle economie reali. Così la Cina, in barba a quanti l’avrebbero voluta in rallentamento, cresce all’incredibile tasso del 7,8% sostenuta da produzione industriale e vendite al dettaglio.

La Banca Centrale Europea (BCE), nonostante il peggioramento dei fondamentali del mercato del lavoro ed il rischio di instabilità politica in Italia, ha confermato passi avanti nel risanamento dei bilanci dei paesi più a rischio ed ha una visione positiva della seconda metà del 2013; oltre oceano il buon esito delle trimestrali societarie a stelle e strisce hanno compensato la contrazione del settore manifatturiero, mentre il miglioramento del mercato del lavoro e di quello immobiliare non fanno che confermare l’ottimismo espresso dalla Fed (la banca centrale americana) per la ripresa dell’economia USA.

Al fine di non cadere preda di facili entusiasmi che ben presto potrebbero rivelarsi evanescenti, corre l’obbligo di precisare quanto tali considerazioni trovino conferma e validità soltanto se riferite ad un contesto e ad un orizzonte temporale di breve termine, quale quello su cui sono attualmente concentrati gli operatori economici e grazie al quale l’euro riprende forza, gli spread perdurano a scendere, l’azionario europeo continua il suo rally e quello americano supera i massimi degli ultimi 4 anni.

Settimana contrastata per Piazza Affari, in cui l’alternanza tra segno più e segno meno è stata determinata dall’andamento dei titoli bancari, in gran spolvero in tutta questa prima parte dell’anno, e dal ritorno sotto ai riflettori delle vicende legate al gruppo Fiat.

Il numero uno, Sergio Marchionne, ha affermato che il gruppo ha risorse sufficienti per completare l’acquisto della partecipazione in Chrysler, asserzione confermata dai risultati dell’indagine avviata a suo tempo dalla Consob, l’organo di controllo dei mercati, sulla consistenza della liquidità di cassa del Lingotto, conclusasi oggi con l’accertamento della presenza di circa 20 miliardi di euro. L’amministratore delegato, dopo aver anche dichiarato che entro il 2016 la società risolverà il problema della capacità in Italia con un pieno ritorno al lavoro di tutti gli operai in Cassa Integrazione Straordinaria, ha poi annunciato la firma di un accordo con Mazda per la produzione di una spider a due posti Alfa Romeo: per il gruppo giapponese l’accordo rappresenta un’opportunità di migliorare l’efficienza delle proprie attività di sviluppo e produzione, mentre a Fiat consentirà di offrire un’interpretazione moderna e tecnologicamente avanzata di un classico dell’automobilismo italiano in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi del marchio.

Il taglio delle stime di Banca d’Italia sulla crescita del PIL (Prodotto interno lordo) italiano nel 2013 ed il calo degli ordinativi industriali nel mese di novembre non hanno fermato il rally di Mediaset, protagonista in mattinata di uno stop per un eccesso di rialzo, ma hanno certamente contribuito al frazionale ribasso di Piazza Affari (FTSE Mib -0,19% e FTSE Italia All-Share -0,19%), peraltro in linea con le altre principali piazze europee, Londra esclusa (+0,36%).

Senza particolari scossoni anche lo spread tra il Btp e il Bund con scadenza a dieci anni, aumentato a 267 punti base rispetto ai 264 della chiusura di ieri, che ne ha mantenuto il rendimento sotto al 4,2%.

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