Piazza Affari in calo tecnico quando l’Europa ritrova il brio

TRIESTE – Nonostante la fiacca seduta di venerdì scorso, risoltasi positivamente soltanto grazie alla spinta dei dati americani, la settimana compresa tra il 13 ed il 17 maggio ha registrato il quarto rialzo consecutivo (+1,85%) dell’indice FTSE Mib, il più rappresentativo tra quelli gestiti da Borsa Italiana, portandone così il progresso complessivo da inizio anno all’8,18%.

Quest’oggi, prima giornata della nuova ottava, ben 22 delle 40 società a maggior capitalizzazione quotate sul listino milanese hanno pagato il dividendo, il cui ipotetico impatto su Piazza Affari  corrisponde a circa l’1,59%; a staccare cedola colossi come Eni, Saipem, UniCredit, IntesaSanpaolo, Luxottica, Tod’s, Parmalat e Lottomatica, solo per citarne alcuni tra i più noti nei vari settori.

In mancanza di notizie macroeconomiche di rilievo sino a mercoledì prossimo, data in cui la Bank of Japan (BoJ) annuncerà i propri indirizzi di politica monetaria ed i principali capi di Stato e di Governo della UE (Unione Europea) si incontreranno per discutere di politiche fiscali e degli sforzi per promuovere crescita, occupazione e competitività, a controbilanciare il calo tecnico del listino di Milano interviene l’ambizioso piano annunciato dall’Esecutivo per ridurre di otto punti percentuali la disoccupazione giovanile.

«Da qui fino a giugno ci concentreremo sul piano giovani» ha affermato il ministro del Lavoro Enrico Giovannini che, prima di definire il pacchetto nel dettaglio, incontrerà le parti sociali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl), Confindustria e le altre associazioni imprenditoriali per uno scambio di vedute.

Degna di nota anche la notizia riportata dal settimanale economico Milano Finanza, secondo la quale l’EBA (European Banking Authority), l’organismo preposto a sorvegliare il mercato bancario, avrebbe deciso di posticipare al 2014 la nuova verifica sui conti delle banche, dando così un po’ di respiro ai gruppi creditizi in ritardo sulla copertura dei prestiti dubbi.

Della voce “ istituti di credito” si è occupato anche Plus, l’inserto settimanale del quotidiano economico Il Sole 24 Ore, evidenziando che l’ultimo taglio del tasso di sconto operato dalla BCE (Banca Centrale Europea) avrà un impatto sull’Euribor, il tasso di riferimento tra le principali banche europee oggi in generale flessione sulle principali scadenze, e di conseguenza sul margine di interesse, fonte di oltre la metà dei ricavi degli istituti di credito, producendo così una riduzione degli utili attesi compresa tra il 2% ed il 6%.

L’onda lunga dei buoni dati sulla fiducia dei consumatori americani è arrivati quest’oggi anche sui listini asiatici, trainati dal rialzo delle Borse di Tokyo (+1,47%), favorita dalla buona intonazione del comparto delle utilities e dell’energia, di Shangai (+0,75%), ancora influenzata dalla crescita dei prezzi degli immobiliari, e di Hong Kong (+1,71%).

Avvio di ottava positivo per le principali Borse europee (Londra +0,42%, Parigi +0,43%, Francoforte +0,59%), con un nuovo record del listino tedesco e quello francese ai massimi degli ultimi due anni; Piazza Affari in controtendenza (FTSE Mib -0,64%, FTSE Italia All-Share -0,70%) per l’effetto del calo tecnico connesso alla distribuzione dei dividendi: seduta milanese contrastata per il comparto bancario Unicredit +0,19%, IntesaSanpaolo -0,95%) mentre, tra gli industriali, buona performance dei titoli del Lingotto (Fiat +0,66%, Fiat Industrial +0,95%) a seguito della conferma del giudizio di “outperform” (farà meglio del mercato) da parte degli esperti.

Sul fronte del debito sovrano si sono ulteriormente allentate le tensioni sul debito pubblico italiano con lo spread, la differenza di rendimento tra il Btp e il Bund con scadenza a dieci anni, sceso a 253 Bp (Basis point, punti base) dai 259 della chiusura di venerdì; il rendimento del nostro decennale (Btp maggio 2023) è sceso al 3,85%, ai minimi dall’estate 2010, mentre quello del titolo biennale si aggira attorno all’1,25%.

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