Lo spread continua a scendere, Piazza Affari a volare

TRIESTE – È cominciata ieri, giornata dell’Epifania, la prima “vera” ottava di Borsa dell’anno, particolarmente positiva per Piazza Affari (seconda soltanto a Madrid), mantenutasi sui tonici livelli di avvio seduta quando tutti gli altri listini europei hanno rallentato, influenzati da una Wall Street insolitamente debole che ne ha portato a chiusure contrastate (Londra e Francoforte sostanzialmente invariate, Parigi in calo).

Clima festivo e limitatezza degli scambi alla base della grande cautela nei mercati, ieri ancora privi di spunti macroeconomici in grado di fornire una qualche direzionalità, eccezion fatta per la pubblicazione degli indici PMI (Purchasing Managers Index, indicatore composito della capacità di acquisizione di nuovi beni e prestazioni) dei servizi europei ed inglesi, in calo rispetto alle attese, nonché di quello ISM (Institute for Supply Management, il più importante report per valutare lo stato di salute del settore manifatturiero) americano, in decrescita sia rispetto alle aspettative che alla precedente rilevazione. 

I prossimi appuntamenti internazionali di assoluto rilievo rimetteranno al centro del palcoscenico  le banche centrali: dopo la conferma avvenuta ieri sera da parte del Senato di Janet Yellen quale prossimo presidente della FED, domani negli Usa verranno divulgati i verbali del FOMC (Federal Open Market Committee, il board della Federal Reserve) che, assieme ai dati Usa sul mercato del lavoro in pubblicazione venerdì, saranno di estrema importanza per la formazione di aspettative sul proseguimento del “tapering”, la progressiva riduzione degli stimoli ai mercati ed all’economia; giovedì riunione della Bank of England (BoE), chiamata anch’essa a decidere in merito al proprio programma di sostegno (attualmente pari a 375 miliardi) dopo i rumor circa potenziali mosse di uscita dalla politica monetaria espansiva, infine prima riunione annuale della BCE (Banca Centrale Europea), dalla quale gli analisti non si attendono novità se non eventuali modifiche di politica monetaria a sostegno del credito.

A livello macroeconomico dobbiamo ancora segnalare a dicembre, in Germania, l’inflazione ha registrato un progresso in linea con le stime del consensus, evidenziando una lieve accelerazione rispetto a quell’1,3% tendenziale del mese precedente; quanto al tasso di disoccupazione si è mantenuto al 6,9%, allo stesso livello di novembre. 

Per quanto concerne invece la Zona Euro, l’Eurostat ha comunicato che nel mese di dicembre i prezzi al consumo (stima flash) hanno registrato un incremento dello 0,8% su base annuale, dato inferiore alla stima degli analisti; notizie positive anche dalla Francia, il nuovo “grande malato” d’Europa, dove migliora la fiducia dei consumatori anche se la consistenza della ripresa è messa in discussione dai dati sull’inflazione continentale, nuovamente in calo come appena visto.

Seduta negativa per i listini asiatici: in mattinata la Borsa di Tokyo (-0,59%) ha registrato la seconda giornata consecutiva di cali sulla scia del deludente dato relativo all’indice ISM del settore dei servizi, evidenziando  un rallentamento nella crescita; sul fronte valutario lo yen ha tenuto nei confronti del dollaro, penalizzando così i titoli delle azioni maggiormente esposte ai mercati esteri.  

Borse cinesi in controtendenza rispetto all’andamento della regione, con Shanghai e Hong Kong entrambe in crescita di un +0,08%.

Avvio positivo delle principali piazze finanziarie del Vecchio Continente, proseguito positivamente dopo la comunicazione dei dati macro odierni: a trainare gli acquisti il settore bancario, già ieri protagonista di una giornata tutta al rialzo ed oggi favorito da un nuovo calo dello spread. Finale di seduta con il segno più per le principali Borse europee, complice la discesa della disoccupazione in Germania ai minimi degli ultimi due anni: Londra (+0,37%) ha chiuso in rialzo, Francoforte (+0,8%) e Parigi (+0,83%) hanno saputo far meglio, ma la palma d’oro spetta a Madrid (+2,88%), ai massimi degli ultimi cinque anni; degne di menzione anche le prove di Lisbona ed Atene, con guadagni superiori al 2%.

Buon rialzo per Piazza Affari (FTSE Mib +1,22%, FTSE Italia All Share +1,14%) dopo un avvio tentennante, in scia all’ulteriore rafforzamento dei bancari in corsa da ieri: balzo della Popolare di Milano (+8%) in occasione della prima riunione del consiglio di sorveglianza dell’istituto, chiamato a nominare il direttore generale ed il presidente del consiglio di gestione, seguita da Unicredit (+3,47%) che, secondo alcuni rumor delle agenzie stampa, avrebbe emesso un bond senior non garantito a 7 anni per un ammontare di 1,25 miliardi di euro, che starebbe raccogliendo ordini per 3 miliardi di euro; anche IntesaSanpaolo (+3,28%) sembrerebbe avere allo studio l’emissione di un bond senior denominato in dollari, strutturato in due tranche: la prima con scadenza nel 2017, la seconda con scadenza a fine 2024; giornata positiva anche per Monte dei Paschi di Siena, in guadagnato del 2,77%.

Tra i titoli a maggior capitalizzazione, tra gli energetici bene Eni (+0,46%) ma in rosso Saipem (-1,2%), alla quale gli analisti di Deutsche Bank hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere) a seguito della riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2014/2015; in crescita RCS Mediagroup (+ 7,9%) dopo l’annuncio che la propria concessionaria gestirà la raccolta pubblicitaria del quotidiano La Stampa, attualmente in capo a Publikompass. 

Calo dell’1,69% per Fiat, nonostante Société Générale abbia incrementato il prezzo obiettivo sul gruppo del Lingotto, dovuto al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il biennio 2014/2015; infine prese di beneficio su Fiera Milano (-6,54%) dopo il rally registrato nelle scorse giornate.

Nuovo calo per il differenziale di rendimento tra il Btp decennale ed il Bund tedesco di pari scadenza, il famigerato spread, che a fine seduta si è portato a 198 Bp (Basis point, punti base), con il rendimento del decennale del Tesoro al 3,87%, sui livelli più bassi da maggio. 

In flessione anche lo spread tra il Btp e il Bund tedesco con scadenza a due anni, sceso ad 80 Bp dagli 86 della chiusura di ieri, per un rendimento prossimo all’1%.

Infine il differenziale della Spagna nei confronti del Bund tedesco archivia la sessione odierna a 191 punti base, col rendimento dei Bonos al 3,8%. 

Condividi sui social

Articoli correlati