Dati OCSE. Stime sul Pil al ribasso, ma cresce l’ottimismo

ROMA – Una cattiva notizia c’è, e riguarda la stima che era stata fatta a novembre della crescita del Pil italiano nel 2014, stimata intorno al +0,6% e ritoccata a 0,5%.

Ma nel complesso i dati che emergono dall’Economic Outlook sono tutti abbastanza positivi, come non accadeva da troppo tempo. Oltre a correggere la stima relativa a quest’anno infatti, l’OCSE ne ha fornita una prima per il 2015 che prevede un rassicurante +1,1%. I dati relativi all’Italia comunque, rimangono sempre legati alla particolare situazione di crisi economica che vive il paese, e lo si nota ancor di più dalle stime legate al PIL di tutti i paesi dell’area OCSE, che fanno registrare una previsione di espansione del +2,4% nel 2014 e di +2,8 nel 2015. Un incremento significativo rispetto al ben più magro +1,3 fatto registrare nel 2013. Per quanto riguarda i singoli paesi invece, si prevede un ridimensionamento delle nuove economie emergenti (su tutte il colosso cinese, che vedrà frenare leggermente la propria crescita) e un incremento ancora più significativo dell’altro colosso economico, quello americano. Più lenta invece la ripresa Europea, seppure anche questa presenti degli innegabili segni di miglioramento, che porterà a un ritorno del segno + che si attendeva da tempo. Positivi anche i dati sulla disoccupazione, destinata a ridursi sensibilmente dall’attuale 11,9% all’11,5% previsto per il 2015. Tutti dati quindi che inducono ad un cauto ottimismo mostrato anche dal vice segretario generale Rintaro Tamaki, che ha sottolineato come l’economia sembra aver finalmente ritrovato spinta e fiducia, specie nel settore dei privati. Tamaki però ha preferito anche rimarcare che il tasso di disoccupazione resta comunque a livelli troppo elevati e che quindi bisogna impegnarsi primariamente per correggere questo dato, che è quello più preoccupante. Riguardo la tendenza al rallentamento dei paesi emergenti, anche questa per Tamaki può essere una nota positiva, in quanto una crescita troppo “verticale” è più difficile da sostenere, soprattutto dal punto di vista ambientale. Nota di merito infine ai paesi maggiormente colpiti dalla crisi, che hanno ricevuto da Tamaki un attestato di stima per gli sforzi compiuti per uscire dalla loro condizione e un incoraggiamento per continuare a marciare in una direzione che finalmente appare quella giusta.

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