Oggi ai pensionati verrà restituito solo il 12% della rivalutazione

VENEZIA – La mancata indicizzazione delle  pensioni superiori a tre volte il trattamento minimo Inps decisa dal Governo Monti per il biennio 2012-2013 è “costata” ai pensionati italiani 17,6 miliardi di euro.

“Con la sentenza della Consulta avvenuta nei mesi scorsi che ha bocciato la mancata rivalutazione – dichiara Paolo Zabeo della CGIA –   il Governo Renzi ha deciso di restituire solo 2,1 miliardi di euro. Pertanto, ai circa 4,5 milioni di pensionati interessati, l’Inps erogherà solo il 12,4 per cento di quanto dovuto”. Soldi, ricordano dalla CGIA, che saranno liquidati domani (lunedì 3 agosto) in un’unica tranche.

Pensioni: gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale

Importo restituito ai pensionati il

3-8-2015

(al netto degli effetti fiscali)

(a)

Importo non erogato ai pensionati a seguito del blocco dell’indicizzazione nel periodo

2012-2013

(al netto degli effetti fiscali)

(b)

Incidenza  % della restituzione sul blocco

(a/b)%

2,18 miliardi €

17,6 miliardi €

12,4

Elaborazione Ufficio studi CGIA

Dalla CGIA fanno sapere che i pensionati interessati da questa operazione sono coloro che nel 2012 percepivano un assegno mensile lordo compreso tra i 1.406 e i 2.895 euro. Vale a dire quelli che attualmente ricevono dall’Inps una pensione mensile netta che oscilla tra i 1.200 e 2.000 euro circa. Gli arretrati che incasseranno domani oscillano tra i 263 e i 601 euro.

 

Pensione

netta incassata ogni mese nel

2015

Corrispondente a

Totale arretrati lordi
2012 – 2015

Arretrati netti incassati il 3 agosto

2015

Pensione lorda IRPEF mensile
2012

Pensione lorda IRPEF mensile 2015

1.207

1.500

1.519

796

601

1.276

1.600

1.620

849

640

1.344

1.700

1.721

902

679

1.413

1.800

1.822

955

717

1.482

1.900

1.924

699

523

1.547

2.000

2.020

530

396

1.615

2.100

2.121

556

416

1.676

2.200

2.221

583

429

1.733

2.300

2.322

609

445

1.790

2.400

2.423

440

320

1.843

2.500

2.516

331

239

1.900

2.600

2.617

344

247

1.957

2.700

2.718

357

255

2.014

2.800

2.818

370

263

Elaborazione Ufficio Studi CGIA

Nota per il calcolo di quanto verrà effettivamente erogato, si è tenuto conto anche del prelievo Irpef. In particolare, si è applicata la tassazione separata sull’ammontare degli arretrati relativi al periodo 2012 – 2014, mentre su quanto viene restituito di competenza dei primi sette mesi del 2015, si è calcolato il prelievo IRPEF applicando le regole della tassazione ordinaria.

La CGIA ricorda che nel biennio 2012-2013 le pensioni di ammontare superiore a tre volte il minimo non sono state rivalutate. La norma, contenuta nel DL “Salva Italia” (6 dicembre 2011 n° 201), aveva stabilito la mancata rivalutazione. La Corte Costituzionale, con la sentenza n° 70 del 10 marzo – 30 aprile 2015, ha stabilito che “sotto il profilo della proporzionalità e dell’adeguatezza del trattamento pensionistico si siano valicati i limiti della ragionevolezza, determinando un pregiudizio per il potere di acquisto dei pensionati”. Pertanto, il Governo Renzi ha disposto la restituzione di una parte della mancata rivalutazione.

Interessati al recupero della mancata rivalutazione sono i pensionati con trattamento pensionistico compreso tra le tre e le sei volte il trattamento minimo INPS. Si ricorda che il DL “Salva Italia” faceva salva la rivalutazione al 100% delle pensioni sino a tre volte il minimo Inps.

In particolare la restituzione della mancata rivalutazione relativa agli anni 2012 e 2013 sarà limitata:

-al 40% per i trattamenti pensionistici superiori a tre volte il minimo Inps e sino a quattro volte il predetto trattamento;

-al 20% per i trattamenti pensionistici superiori a quattro volte il minimo Inps e sino a cinque volte il predetto trattamento;

-al 10% per i trattamenti pensionistici superiori a cinque volte il minimo Inps e sino a sei volte il predetto trattamento;

Nulla è restituito alle pensioni di importo elevato (oltre 6 volte il trattamento minimo).

Sebbene il blocco della rivalutazione delle pensioni abbia interessato solo gli anni 2012 e 2013, esso ha danneggiato i pensionati con trattamento superiore a 3 volte il minimo anche per gli anni successivi. Infatti, il calcolo dell’adeguamento all’inflazione dal 2014 in poi è avvenuto su un importo più basso,  poiché non indicizzato per due anni. Con il DL 65/2015 il Governo ha deciso di risarcire parzialmente anche questo “danno”:

[if !supportLists]      [endif]per gli anni 2014 e 2015 ha deciso di riconoscere il 20% del parziale risarcimento di competenza del biennio 2012 e 2013;

[if !supportLists]      [endif]dal 2016 calcolerà le pensioni aumentandole del 50% del parziale risarcimento di competenza del biennio 2012 e 2013.

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