L’Italia un Paese sempre più vecchio e povero

ROMA – Ancora una volta, la fotografia del Bel paese  racconta di un’Italia rattrappita in cui si accentua l’invecchiamento della popolazione, continua a scendere la natalita’, molti giovani non proseguono gli studi nella dimensione universitaria, ben sei e mezzo milioni di cittadini potrebbero sognare un lavoro che non hanno, diminuiscono i proprietari di casa.

Tra i 28 Paesi dell’Unione Europea  l’Italia si conferma ai massimi nel processo di invecchiamento della popolazione insieme con la Germania. Lo scrive l’Istat nell’Annuario statistico. Facendo riferimento a dati di fine 2014, la Germania ha circa 160 anziani ogni 100 giovani. Al 31 dicembre 2015, invece, in Italia ogni 100 giovani ci sono 161,4 over 65, da 157,7 dell’anno precedente. È la Liguria la regione con l’indice di vecchiaia più alto (246,5 anziani ogni 100 giovani), mentre quella con il valore più basso è la Campania (117,3%), ma in entrambi i casi i valori sono in aumento rispetto al precedente anno.

Ma non è tutto. Anzi, il peggio deve ancora venire. Infatti, nel 2015 in Italia si stimano circa 1 milione e 582 mila famiglie in condizione di povertà assoluta; l’incidenza a livello familiare è rimasta sostanzialmente stabile attorno al 6 per cento nel biennio 2014-2015.  L’intensità di povertà calcolata per le famiglie mostra una situazione peggiore nel Mezzogiorno con valori pari al 19,9 per cento. Si contano complessivamente 4 milioni e 598 mila individui poveri, il 7,6 per cento dell’intera popolazione. Di questi, oltre due milioni risiedono nel Mezzogiorno (10,0 per cento della popolazione della ripartizione) e due milioni e 277 mila sono donne (7,3 per cento delle donne in Italia). L’incidenza di povertà assoluta è più elevata fra i minori (10,9 per cento), pari a oltre un milione e centomila ragazzi; si attesta al 9,9 per cento fra le persone di età compresa fra i 18 e i 34 anni e raggiunge il suo minimo fra gli ultra sessantaquattrenni (4,1 per cento).

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