Irlanda a rischio salvataggio. L’Italia a un passo dal baratro

ROMA – Continuano anche oggi a tenere banco i dubbi dei mercati finanziari sul piano di salvataggio dell’Irlanda, dubbi così pesanti da spingere ancora intorno a livelli record gli spread dei Paesi periferici di Eurolandia.

Lo spread, ovvero la differenza di rendimento che devono assicurare i titoli degli stati più deboli, oggi ha fatto segnare, tra i titoli decennali irlandesi e il bund tedesco 644 punti, mentre quello del Portogallo si è fissato a 452,5 punti, quello della Spagna a 249 punti, quello della Grecia a 936 punti e quello dell’Italia a 172 punti.
E a rasserenare l’atmosfera non contribuiscono certo la sfilza di notizie ed improvvidi interventi che sono piovuti sul parterre a mercati aperti.

In Irlanda a rischio la maggioranza
In Irlanda si complica la crisi politica con il voto di domani nella contea di Donegal dove il partito di maggioranza, il Fianna Fail,  rischia di perdere, in favore del candidato del partito di opposizione dello Sinn Fein, un seggio parlamentare decisivo esponendo quindi la risicata maggioranza guidata dal premier Cowen, che ha gia’ i numeri contati alla Camera, al rischio di non riuscire a ramazzare voti sufficienti per far approvare una manovra finanziaria durissima e con una piazza sempre più nervosa.

A Madrid l’opposizione accusa il governo
E’ in corso un duro scontro a Madrid fra il governo socialista e il principale partito di opposizione, il Partido Popular, il cui portavoce Esteban Gonzalez Pons ha accusato il premier Jose’ Luis Zapatero di ‘mentire’ sulla gestione della crisi.
’Ci sono stati attacchi speculativi contro la Grecia, perche’ aveva mentito; ci sono stati attacchi speculativi contro l’Irlanda, che ora deve dire un’altra verita’; vorremmo che quello che dice il governo di Spagna fosse la verita’, tutta la verita’, che non menta’,
Il tono perentorio dell’opposizione ha spinto El Pais a titolare ‘Il Pp mette in dubbio l’esattezza dello stato dei conti di Zapatero’ , ed il segretario organizzativo del partito di maggioranza Marcelino Iglesias ad esortare il leader popolare Mariano Rajoy a sconfessare il portavoce del partito: ‘Il Partido Popular ha oltrepassato tutte le linee rosse, dicendo ai mercati che la Spagna puo’ mentire sulla reale situazione’ il Pp corregga il tiro ‘altrimenti stara’ difendendo chi specula contro gli interessi del Paese’.

Negli Stati Uniti temono per la tenuta dell’Europa
Il New York Times ha dipinto un quadro a tinte scurissime della situazione nel Vecchio Continente arrivando a riproporre la pericolosa idea del ‘too-big-to-fail’, del troppo grande per fallire, stavolta riferito alla Spagna
L’Europa, secondo il NYT, è sopravvissuta al salvataggio della Grecia e sopravvivrebbe anche al salvataggio di Irlanda e Portogallo ma non riuscirebbe a digerire il boccone spagnolo. Secondo la testata statunitense un salvataggio della Spagna, e soprattutto di un’economia che e’ due volte piu’ grande di quella di Grecia, Irlanda e Portogallo messi insieme, metterebbe in serio pericolo l’esistenza stessa della moneta unica.
Ed anche l’intervento del governatore della Bundes Bank, Axel Weber, che fa sapere che il fondo di salvataggio da 750 miliardi di euro creato dai paesi europei si puo’, se necessario, rafforzare, potrebbe essere una notizia mal digerita dai mercati, visto che ci si chiede con quali soldi si dovrebbe portare avanti questo rafforzamento.

In Germania temono per la tenuta dell’Italia
Per quanto riguarda la situazione italiana è decisamente da segnalare quanto scrive la ‘Frankfurter Allgemeine Zeitung’ in un lungo editoriale dal titolo di una chiarezza imbarazzante “L’Italia si avvicina all’abisso”. Nel pezzo la parte maggiore della responsabilita’ di una situazione oltremodo preoccupante viene assegnata alla classe politica. Il nostro Paese viene descritto come “senza guida, incapace di prendere decisioni e ben lontano dal compiere le necessarie riforme” e con una situazione di bilancio che viene descritta tanto drammatica da portare “l’Italia sull’orlo dell’abisso, mettendo a rischio l’euro” e con un debito pubblico che a settembre ha fatto segnare 1.845 miliardi di euro ovvero “oltre 150 miliardi di euro in piu’ di quello della Germania”, con la evidente conseguenza che “una crisi del debito italiano, se affrontata in modo dilettantesco, potrebbe scatenare un’enorme carica esplosiva per l’unione monetaria europea e per la stessa Ue, ma purtroppo l’Italia si avvicina a questa crisi, senza che i politici italiani se ne interessino”.

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