Racconto fotografico. 20 ottobre, una Piazza per il Lavoro

Le manifestazioni passano i volti continuano a parlare

ROMA – Facce che raccontano storie, una viaggio da nord a sud nella vita reale e concreta delle persone colpite non solo dalla crisi, ma anche da una politica che sembra non avere più idee per confrontarsi con questo mondo.  C’era l’ANPI  a sottolineare che il futuro è sempre nelle nostre mani e che bisogna riconquistarlo. C’erano i minatori del Sulcis, gli esodati e i pensionati, gli operai e i lavoratori del pubblico impiego, i precari, i lavoratori della cultura e i migranti, e poi gli operai della CEAM di Bologna che rischiano la delocalizzazione dell’azienda. C’era tutta la crisi, quella che finisce sulla tv e quella nascosta, silenziosa.
In piazza uomini e donne, intere famiglie, e tutti che raccontano la loro storia, perché oltre lo spread c’è la vita. È stato bello tornare in piazza, dove il mondo del lavoro ha tradotto la rabbia e la fatica quotidiana in gioia, è stato bello essere in tante e in tanti, ognuno diverso ma tutti quanti uguali.

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