Riforme prime votazioni. Boschi, la svolta autoritaria è una bugia

ROMA – A Palazzo Madama continuano i lavori  per ottenere il via della riforma costituzionale entro l’estate.   Maria Elena Boschi si è detta ottimista sull’esito finale.

«Si è molto discusso dell’urgenza di questa riforma, – ha precisato Boschi – che è innegabile anche perchè serve a dimostrare in Europa che le riforme strutturali stanno andando avanti, ma l’urgenza anche per i cittadini, per rispondere al desiderio di cambiamento che ci hanno rivolto anche alle elezioni europee… Perciò ci potrà essere l’ostruzionismo che ci porterà a lavorare di più e a sacrificare le ferie ma dobbiamo mantenere l’impegno con i cittadini». 

Contestazioni sono arrivate durante il suo intervento in aula: «Parlare di svolta autoritaria rispetto a questa riforma costituzionale è un’allucinazione e in quanto tale non può essere smentita con la forza della ragione, non c’è nulla di autoritario nell’abolizione del Cnel». Dopo aver pronunciato queste parole nell’Aula del Senato il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, è stata duramente contestata dall’opposizione di M5S e Sel. 

«Un grande statista e un grande presidente di questa assemblea, Amintore Fanfani – ha aggiunto Boschi – ha detto che le bugie in politica non servono, si può essere d’accordo o meno con questa riforma, si può votare o no, ma parlare di svolta illiberale è una bugia e le bugie n potica non servono». Opposta la posizione del senatore del Pd Corradino Mineo che dai microfoni di Radio Montecarlo puntualizza dicendo che “il provvedimento sulle riforme costituzionali sia inconsapevolmente autoritario. Nemmeno il governo voleva questo esito, per cui adesso dobbiamo correggere in Aula e speriamo di riuscirci”.

Intanto arrivano i primi segnali di ostruzionismo in Aula. Le opposizioni, infatti, M5S ma anche Sel e Lega, hanno chiesto il rinvio in commissione del ddl  per approfondire le ulteriori modifiche che anche i relatori hanno annunciato come possibili e la discussione su questo punto è andata avanti per più di un’ora. Alla fine, posta in votazione, la richiesta di rinvio è stata bocciata ed è iniziata la illustrazione degli emendamenti.

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