Riforma del Lavoro. Il Pd deve trovare un’intesa

ROMA – Il Pd deve – come e’ possibile – trovare un’intesa al suo interno sul mercato del lavoro. Per tutti noi questa e’ una riforma necessaria.

Per tutti noi e’ indispensabile superare le precarieta’ consentite dalle troppe tipologie di contratti. Il lavoro deve essere a tempo determinato, indeterminato o realmente autonomo. Quello a tempo indeterminato, centrale per l’Europa, anche in Italia deve essere sostenuto per diventare progressivamente il piu’ conveniente. Tutti siamo d’accordo sull’obiettivo di generalizzare gli ammortizzatori sociali e di delimitare rigorosamente l’utilizzazione dei voucher. L’articolo 18 e’ stato modificato nel 2012: e’ assurdo rimetterlo in discussione ora. La minoranza Pd ha compiuto uno sforzo per contribuire all’unita’ del partito: siamo per il contratto a tutele crescenti purche’ dopo 3/4 anni i lavoratori assunti abbiamo la pienezza dei diritti. Di fronte a un licenziamento senza giusta causa deve essere data al giudice la possibilita’ di decidere il reintegro e non soltanto l’indennizzo. Anche i sindacati – e non era scontato – accolgono nella sostanza questa impostazione. Scegliere la via della contrapposizione anziche’ quella della soluzione unitaria sarebbe non solo sbagliato ma un’avventura rischiosa per il Pd, il governo, il Paese. Spetta alla direzione e in primo luogo a Renzi l’impegno, come e’ possibile, per una riforma condivisa’.

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