Infezione-xylella. In Puglia rischio lavoro per 7-8mila persone

BARI – A causa dell’infezione-xylella, “si potrebbe determinare un’assenza di lavoro per 7/8 mila braccianti agricoli in un territorio già fortemente penalizzato dalla grande crisi economica e dall’assenza pressoché totale di realtà industriali”.

Lo afferma la Flai Cgil Puglia in una nota nella quale aggiunge che “anche in occasione della presenza del ministro non si è voluto dare spazio alla voce di chi, rappresentando il capitale umano all’interno delle aziende agricole, muove una fetta importante dell’economia e della produzione del territorio salentino”.

“L’abbandono delle buone pratiche agricole come potatura, aratura e sistemazione dei terreni, nel corso degli ultimi anni – prosegue – ha determinato un sostanziale calo delle attività connesse a un corretto ciclo produttivo, in assenza del quale non è difficile immaginare come il batterio della Xylella fastidiosa abbia potuto attecchire con evidenti tragiche conseguenze. Riteniamo che le pseudo-ideologie ambientali, per alcuni versi strumentalizzanti, debbano lasciare il posto alle azioni concrete in grado di approntare interventi capaci di impedire l’ulteriore fase di propagazione della Xylella anche con l’uso di quei principi attivi che vengono normalmente adoperati per combattere i parassiti delle piante di ulivo”. “Necessario a nostro avviso – conclude la Flai Cgil – mettere in campo risorse straordinarie, di tipo pubblico da destinare ai lavoratori, per esempio attingendo dal Piano di sviluppo rurale, che generino attività sostitutive in grado di dare occupazione o da impegnarsi, attraverso formazione specifica, in attività di bonifica nel caso di utilizzo di fitofarmaci, attivando strumenti già operativi come i cantieri di cittadinanza, coinvolgendo le amministrazioni locali”. 

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