Bilderberg. Parte blindata la 4 giorni in Austria

ROMA –  Da oggi per 4 giorni 140 leader globali, dalla politica all’alta finanza, dal mondo dell’imprese all’accademia, si riuniscono in un hotel di lusso sulle montagne austriache, circondati da una imponente apparato di sicurezza.

Una ricorrenza che si ripete ogni anno e dalla quale – proprio come un gruppo elitario dalle dubbie finalità – non trapelerà nulla. Di sicuro in questo salotto dei potenti dove vige la massima segretezza è sempre più assodato si discutano i destini del Mondo. Ma chi parteciperà alla quattro giorni quest’anni? 

Vi saranno un gruppo di banchieri, alcuni guru dell’hitech, l’ex segretario di Stato Usa Henry Kissinger, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e top manager come Eric Schmidt di Google e il numero uno di Ryanair Michael O’Leary. Per l’Italia ci sono cinque gli italiani nella lista dei partecipanti. In ordine alfabetico, il manager Franco Bernabè, il presidente di Fca John Elkann, la giornalista Lilli Gruber, l’ex commissario Ue ed ex premier Mario Monti e il numero uno di Techint Gianfelice Rocca.I detrattori lamentano che, a differenza della riunione del G7 la settimana scorsa nella vicina Baviera, la stampa non è ammessa al Bilderberg, alimentando le accuse di segretezza e di accordi disonesti alle spalla del mondo intero. Gli organizzatori, come ogni anno, replicano che la riunione lontana da occhi indiscreti

a Telfs-Buchen (l’anno scorso era in Danimarca) consente ai partecipanti di parlare liberamente dei temi più caldi.L’evento, inaugurato  nel 1954 e mirato a “”promuovere il dialogo tra Europa e Nord America””, funziona in base alla cosiddetta regola di Chatham House, spiega il sito del Bilderberg. I partecipanti cioè “sono liberi di utilizzare le informazioni ricevute, ma non possono svelare nè l’identità nè l’affiliazione di chi le ha fornite loro, nè degli altri partecipanti”. “Grazie alla natura privata del convegno, i partecipanti non sono vincolati al loro ruolo, nè a posizioni concordate in anticipo. Perciò hanno tempo e modo di ascoltare, riflettere e comprendere” si legge sul sito. Chi si attende una conferenza stampa o un comunicato finale resta deluso: “non c’è agenda dettagliata, non vengono proposte risoluzioni, non si vota, non si emettono comunicati”. 

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