Gay pride a New York. Una festa dopo legalizzazione matrimoni gay

NEW YORK – In un mare di bandiere arcobaleno, il Gay Pride di New York ha celebrato festosamente ieri la storica decisione della Corte Suprema di legalizzare i matrimoni gay in tutti gli Stati Uniti.

Nonostante una piccola pioggia fredda, circa due milioni di persone hanno partecipato al corteo sulla Quinta Strada, che ha visto in testa gli attori britannici Ian McKellen e Derek Jacobi, assieme a Jacqueline Nabagesera, fondatrice in Uganda di un’organizzazione per i diritti della comunità Lgtb.Il corteo ha cominciato a muoversi nel pomeriggio, dopo un momento di silenzio per coloro che non hanno potuto partecipare, morti per Aids, suicidio, o uccisi dall’odio. Ma dopo che l’attore Tituss Burgess ha cantato l’inno nazionale americano, la festa è iniziata. Camicia blu e cravatta arcobaleno, il sindaco democratico Bill de Blasio ha sventolato la bandiera multicolore, simbolo del corteo, accompagnato dalla moglie e dai loro figli adolescenti.La folla in festa ha indossato parrucche multicolori, occhiali e abbigliamento stravagante, tenendo fede alla sua tradizione esuberante.

“Sono talmente fiero del nostro governo, dei nostri giudici, del nostro presidnete””, ha confessato il quarantenne Dune, arrivato sulla Quinta Strada con il suo amico Jason. “Oggi è davvero un momento storico per la comunità LBGT del Paese; è un momento che aspettavamo da tanto tempo””, ha dichiarato James Fallarino, il portavoce del NYC Pride. Quando nel 2011 lo stato di New York legalizzò i matrimoni gay furono quasi 2 milioni i manifestanti a partecipare alla parata. Una partecipazione confermata ieri.Il primo Gaypride a New York si svolse nel 1970, un anno dopo una violenta irruzione della polizia in un bar di Manhattan, lo Stonewall Inn nel Greenwich Village, che suscitò l’indignata reazione della comunità omosessuale.

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