Ragazze madri. Le monofamiglie crescono. Parlano le mamme

In Italia aumenta il numero delle mamme single e non esiste una legislazione che ne regoli lo status 

ROMA – C’è un trend che da tempo catalizza l’attenzione del web. E’ un’immagine, un rettangolo usurato di legno su cui campeggia una scritta: vietato calpestare i sogni. Poche lettere scarabocchiate su un cartello che spiega l’importanza di credere in un obiettivo. L’impatto è importante: tutti hanno un traguardo da raggiungere, ma cosa succede quando correndo verso una meta, un nuovo sogno, più piccolo, si affaccia? Magari uno attrezzato di manine profumate e piedini danzanti, con padre tragicamente scomparso, scappato o mai pervenuto. 

In Italia il numero di ragazze madri è in crescita. Secondo un’indagine condotta dalla SIGO (Società italiana ginecologia e ostetricia), il 2,1% delle gravidanze è portato a termine da donne di età compresa tra i 14 e i 19 anni. Secondo le statistiche il 68% dei padri lascia il nucleo familiare, rendendo la situazione economica della giovane mamma disastrosa. Sui sogni infranti, nessuna statistica, ma ci pensa lo Stato a fugare ogni dubbio.

In Italia non esiste nessuna legislazione che regoli la condizione di madre single in ambito sociale e professionale. Le ragazze madri non rientrano attualmente nelle categorie protette: il loro status equivale a quello di qualsiasi altra madre, eccezion fatta per il diritto di entrare in una casa famiglia e le agevolazioni di inserimento del bambino all’asilo nido. 

All’estero, invece, la situazione è molto diversa: in Francia esiste un contributo base di circa 162 euro al mese, indipendentemente dal reddito. Le madri d’Oltralpe in difficoltà, inoltre, recepiscono dallo stato circa 700 euro al mese; in Inghilterra in base allo stipendio annuo viene stabilita una cifra mensile e pagate anche le spese per il bambino, come scuola e vestiti. In Germania, oltre ad un sostegno statale pari a quello degli storici nemici francesi, esistono alcuni contributi provenienti da agenzie, ai quali si può accedere grazie ad un’apposita domanda. Nessun ingorgo burocratico, esclusivo cadeau della patria di Dante e dei sogni infranti. 

Se nella pagella dei sostegni statali è la peggior scolara d’Europa, in tema di infotainment, l’Italia riesce a scalare la vetta, conquistando il podio:dal 2009, infatti, su Mtv Italia viene trasmesso “16 anni e incinta”, un programma che racconta le travagliate vicissitudini di un gruppo di ragazze madri. Il format originale venne lanciato nello stesso anno negli Stati Uniti da Morgan J. Freeman, non l’Invincibile, ma un suo ricchissimo omonimo. Il programma, che ha conquistato una discreta fetta di pubblico, si presenta come unico caso in Europa.

Il dato straordinario è che secondo uno studio recentemente pubblicato dal National Bureau of Economic Research e citato dal New York Times, nei 18 mesi successivi alla messa in onda della prima stagione di 16 and pregnant, le gravidanze giovanili negli Stati Uniti sono calate del 5,7%. In Italia non esiste nessuna statistica in proposito; certo è che il format ha sovvertito completamente i canoni di intrattenimento della Penisola, accostando ai consueti sentimentalismi amatissimi dagli italiani, un’informazione consapevole su un tema delicato, come quello della maternità. 

E se neanche una delle celebri ragazze di Mtv ha ancora realizzato il proprio sogno nel cassetto, nessuna sembra aver permesso agli ostacoli della vita di calpestarne la meta: la possibilità di sentirsi chiamare “mamma”.

MAMME SINGLE. CHIARA E BENEDETTA, IL SOGNO DI UN FUTURO COLORI

Chiara, 20 anni, diplomata al Liceo Classico, disoccupata

Parlaci un po’ di te…

Mi chiamo Chiara e sono mamma di un bellissimo bambino di 2 anni. Si chiama Francesco, il suo papà non l’ha mai voluto conoscere. Dopo essermi diplomata, ho lavorato per un po’ in un ristorante, ora sono disoccupata e vivo con i miei genitori e mio fratello Michele.

Come hai scoperto di essere incinta?

Avevo un ritardo, ma non ci avevo nemmeno fatto caso. Il mio ciclo è sempre stato molto irregolare, poi ho avuto delle perdite strane, sono andata a fare delle analisi e me l’hanno detto quasi subito. Mio papà non mi ha parlato per giorni.

Hai avuto il sostegno di qualcuno?

Senza i miei genitori non ce l’avrei mai fatta. Loro mi mantengono e si occupano di me e di Fra. Nessun’altro. 

Pensi di proseguire gli studi?

Quando ero piccola volevo diventare un avvocato, tipo Ally Mcbeal, hai presente? Ora è più difficile, devo prima pensare a Francesco, ma un giorno voglio ricominciare a studiare, fra qualche anno chissà…

Se potessi esprimere un desiderio oggi, quale sarebbe?

Vorrei avere la possibilità di riscrivere la mia storia, con Francesco, naturalmente, ma non subito. Vorrei avere più tempo per realizzare i miei sogni e poi costruire una famiglia, con la persona giusta e un bambino che abbia la fortuna di avere un papà.

Benedetta, 35 anni, laureata in Psicologia, lavoratrice saltuaria

Qual è stato il primo pensiero quando hai scoperto di essere incinta?

“E adesso che faccio? Sono sola, senza arte né parte, forse sarebbe meglio lasciar perdere! Ma poi, quando mi ricapita? Se fosse, invece, la mia ultima chance?” 

Quali difficoltà hai incontrato?

Benedetta sorride. Da dove vuoi che inizi? Ti senti inadeguata, non all’altezza, per niente aiutata da uno Stato che non difende né sostiene chi ne ha davvero bisogno. Tutti ti sorridono ma poi si accorgono dei problemi di una mamma single e finisci per restare sola, senza nemmeno accorgertene. Le fatiche si moltiplicano, tutto sembra una montagna da scalare, le energie non bastano mai, sembra che non si possa arrivare a sostenere tutto questo, ma poi basta un momento con Giulia fra la braccia per farmi capire che tutto si può fare per lei, a fine giornata mi basta sentirle cantilenare “mamma”.

Prima di restare incinta avevi un sogno? Sei riuscita a realizzarlo?

Il mio sogno era di appartenere a qualcuno. Oggi posso dire di averlo realizzato.

Pensi di avere altri figli?

Il primo non era previsto, per gli altri, chissà…non escludo nulla, certo prima dovrei trovare un papà. Mi piacerebbe, stavolta, crescerlo insieme, due colonne insieme e alla stessa altezza.

Come immagini il tuo futuro?

Vorrei solo essere una mamma all’altezza. Vorrei dare a mia figlia un futuro pieno di colori.

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