Papa: rovesciare la cultura dello scarto, in pericolo la vita umana

CITTA’ DEL VATICANO – “Occorre un impegno comune che rovesci decisamente la cultura dello scarto e dell’offesa della vita umana, affinche’ nessuno si senta trascurato o dimenticato e altre vite non vengano sacrificate per la mancanza di risorse e, soprattutto, di volonta’ politica”.

Lo ha chiesto Papa Francesco nel tradizionale discorso al Corpo Diplomatico, in larga parte dedicato al tema dei mgranti. “Rimarranno sempre indelebilmente impresse nelle nostre menti e nei nostri cuori le immagini dei bambini morti in mare, vittime della spregiudicatezza degli uomini e dell’inclemenza della natura”, ha detto con sdegno ricordando poi la “piaga della fame”.”Milioni di bambini – ha denunciato – ogni anno muoiono a causa di essa”. Duole, tuttavia, constatare che spesso questi migranti non rientrano nei sistemi internazionali di protezione in base agli accordi internazionali”. 

“Come non vedere in tutto cio’ il frutto di quella cultura dello scarto che mette in pericolo la persona umana, sacrificando uomini e donne agli idoli del profitto e del consumo?”, si e’ chiesto il Papa. “E’ grave – ha scandito – assuefarci a queste situazioni di poverta’ e di bisogno, ai drammi di tante persone e farle diventare normalita’. Le persone non sono piu’ sentite come un valore primario da rispettare e tutelare, specie se povere o disabili, se non servono ancora, come i nascituri , o non servono piu’ come gli anziani”. Secondo Francesco, “siamo diventati insensibili ad ogni forma di spreco, a partire da quello alimentare, che e’ tra i piu’ deprecabili, quando ci sono molte persone e famiglie che soffrono fame e malnutrizione”. “La Santa Sede – ha concluso il Papa – auspica che il Primo Vertice Umanitario Mondiale, convocato nel maggio prossimo dalle Nazioni Unite, possa riuscire, nel triste quadro odierno di conflitti e disastri, nel suo intento di mettere la persona umana e la sua dignita’ al cuore di ogni risposta umanitaria”.   

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