Le linee guida a tutela dell’ambiente

Riflettori su rifiuti, agroalimentare, specie protette

Più coordinamento a livello europeo, con sistemi comuni di controllo, monitoraggio e tracciabilità e misure repressive e di indagine: la lotta alla criminalità nei settori dei rifiuti, dell’agroalimentare e delle specie protette deve essere targata Ue. E’ quanto emerge dalle linee guida presentate da Corpo forestale dello Stato, Legambiente e Agenzia delle dogane e dei monopoli al termine di due anni di lavoro sulle tre filiere nell’ambito del progetto Civic (Common Intervention on Vulnerability in Chains). 

ROMA – Il progetto, finanziato dalla direzione generale Home Affairs della Commissione Ue, ha avuto come obiettivo quello di individuare le vulnerabilità alle proiezioni criminali nei tre settori e proporre soluzioni concrete. Ed è sulla base di questo lavoro che sono state redatte le linee guida. Nella filiera dei rifiuti, in particolare plastica e Raee (i rifiuti da apparecchi elettrici ed elettronici), è emersa l’esigenza di estendere tra i Paesi membri Ue il delitto di traffico organizzato di rifiuti, l’incentivo alla raccolta differenziata e alla differenziazione all’origine dei rifiuti (urbani e speciali); il miglioramento della tracciabilità, anche facendo ricorso ai più innovativi strumenti tecnologici e di investigazione. E ancora: l’adozione di misure fiscali ed economiche per incentivare il recupero di materia, valorizzando al massimo il Green public procurement; la disposizione di controlli più stringenti e coordinati sui flussi transfrontalieri, definendo modelli di analisi dei rischi e standard di controllo uniformi presso ciascun Paese membro.

Nell’agroalimentare (in cui sono stati analizzati olio extravergine d’oliva e parmigiano reggiano), si segnalano: l’estensione a livello europeo del sistema di tracciabilità informatico esistente per l’olio di oliva in Italia (la banca dati informatica Cruscotto olio); l’implementazione e l’ufficializzazione a livello europeo dell’utilizzo di marcatori biochimici per la determinazione dell’origine dei prodotti agroalimentari, in particolare di olio e latte; l’adozione di strumenti innovativi di tracciabilità analitica, come la mappatura isotopica e del Dna. Per le filiere relative alle specie protette, nello specifico pellame di rettile e legno, vengono ripresi gli accordi tra Paesi esportatori e Unione europea per il rafforzamento della trasparenza nella Pubblica Amministrazione; la previsione e il rafforzamento di misure interdittive internazionali, comunitarie e nazionali a carico delle persone fisiche e dei soggetti giuridici protagonisti di illeciti; l’invito alla Commissione europea a realizzare una banca dati unica per facilitare accesso e condivisione d’informazioni utili. Obiettivo del progetto è stato anche quello di elaborare tre protocolli di intesa che impegnano i firmatari (enti, associazioni e in genere operatori del settore) a collaborare con maggiore sinergia per risolvere le vulnerabilità delle filiere.

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