Distribuzione farmaci, i farmacisti di Sifo: “Studiare modello migliore insieme a pazienti”

ROMA – Distribuzione dei farmaci diretta e per conto. Quale costa di più?

Quale è più conveniente per le Regioni? E per i pazienti? Il tema, nel mondo della sanità, è ampiamente dibattuto da tempo, senza che si sia mai arrivati ad una tesi unanime. Sifo, la Società dei farmacisti ospedalieri e dei servizi territoriali, già in passato si è occupata del tema (anche attraverso due ricerche universitarie che avevano esaminato rispettivamente le realtà di 10 diverse Asl in Piemonte e confrontate due Asl di Ferrara con una di Roma) e oggi lancia un’idea innovativa: chiamare ad uno stesso tavolo tutti gli stakeholders, inclusi i cittadini e le istituzioni, al fine di mettere a punto una metodologia condivisa con cui individuare ed analizzare tutti gli elementi dei modelli attuali, dai costi, alla qualità alla equità del servizio reso al paziente.

“OGNI REGIONE HA UN COSTO DIVERSO; BISOGNA TENERNE CONTO”

I fattori da prendere in esame sono tanti. E vanno messi nella giusta correlazione l’uno con l’altro. Altrimenti, senza un metodo di lavoro scientificamente basato e condiviso tra i diversi attori in campo, di volta in volta la realtà può apparire diversa. “I diversi costi che caratterizzano in particolare la distribuzione diretta e la distribuzione per conto, se presentati e valutati in maniera troppo semplificata, danno adito ad interpretazioni non corrette”, dice il presidente Sifo, Marcello Pani. “Ogni regione- prosegue il presidente Sifo- ha adottato in maniera legittima ed autonoma il proprio modello organizzativo per la gestione della DD e della DPC, per questo non deve stupire se i costi sono diversi. Un confronto approfondito e affidabile dei costi deve essere fatto analizzando accuratamente gli accordi stipulati da ciascuna regione, e considerando anche eventuali servizi resi dalle farmacie di comunità”.

UNA METODOLOGIA CONDIVISA SARA’ D’AIUTO ALLE REGIONI PER SCEGLIERE IL MODELLO PIU’ ADATTO

Sifo, che sul tema aveva in corso anche un tavolo tecnico con Federfarma, si farà dunque promotrice di un’iniziativa che, prevedendo la partecipazione di tutti gli stakeholders, promuova la condivisione di una metodologia per analizzare tutti gli elementi dei modelli attuali, dai costi alla qualità, fino all’equità del servizio reso al paziente. Le Regioni potranno così avere a disposizione elementi oggettivi e strumenti validati per scegliere il modello più adatto.

CIO’ CHE CONTA E’ L’EQUILIBRIO DEL SISTEMA, NON CHI DISTRIBUISCE

Il centro della discussione, secondo Sifo, non è infatti chi effettua la distribuzione dei farmaci, o dove viene fatta: i farmacisti ospedalieri e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie operano a tutela della salute, e quindi quello che più conta per loro è il fatto che il Sistema rimanga in equilibrio per garantire a tutti le cure più adeguate. Sifo, inoltre, ritiene necessario garantire un’assistenza farmaceutica che sia equa ed omogenea in tutte le Regioni. Le farmacie ospedaliere e le farmacie territoriali del Servizio sanitario nazionale sono impegnate a perseguire l’appropriatezza d’uso dei farmaci, ed insieme alle farmacie di comunità assicurano un efficace percorso assistenziale nell’ambito della continuità ospedale-territorio.

APPUNTAMENTO A MILANO AL CONGRESSO SIFO

In occasione del XXXVII Congresso nazionale (Milano, 1-4 dicembre 2016) Sifo darà ampio spazio al tema della distribuzione diretta e della DPC con una specifica sessione in cui si discuterà dell’argomento al fine di gettare le basi per avviare l’iniziativa.

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