Legionella: come arginarla con l’ozono

Sanificazione dell’acqua in hotel, ospedali e condomini senza agenti chimici

È ancora allarme legionella in Italia: un batterio insidioso responsabile di una severa infezione respiratoria– il morbo del legionario – pericolosa per anziani e bambini. 

Un caso pochi giorni fa in Toscana, a Firenze, con un contagiato il 22 di agosto presso una struttura alberghiera a 4 stelle; in Lombardia, invece, 160 famiglie ridotte senza acqua dal 28 agosto, a causa di un focolaio di legionella nelle condutture dei condomini di via Rizzoli, a Milano, per garantire le operazioni di bonifica con prodotti chimici. Tutte situazioni arginabili con l’utilizzo dell’ozono in maniera regolare: un agente disinfettante naturale, privo di effetti collaterali, composto da tre atomi di ossigeno, conosciuto per le sua funzione atmosferica ma non per le sue proprietà antibatteriche, antivirali e antimicotiche e il suo alto potere ossidante, che lo rende più efficace del cloro, nel debellare anche i batteri più insidiosi. L’ozono diffondendosi in forma gassosa richiede un impianto – di facile installazione e di costi contenuti – per essere erogato e poter permeare, in maniera costante nelle tubature e in ogni anfratto, stanando ogni residuo di focolaio ed evitando recidive, a differenza dei metodi succedanei dell’ipertermia e del cloro, che richiedono più interventi, per un risultato incerto.

Sono, infatti, numerose le strutture pubbliche e alberghiere, che approfittando dei finanziamenti europei per gli impianti all’ozono, hanno scelto di installarli, avvalendosi della competenza dell’azienda leader del settore: la Multiossigen S.p.A, dal 1999 detentrice di un brevetto assegnato dal Ministero delle Attività Produttive, per la sanificazione delle acque con O3. Racconta alla stampa la sua esperienza positiva nel debellare la legionella in strutture pubbliche ospedaliere: il dott. Lorenzo Sporchia, direttore generale della r.s.a (residenza sanitaria assistita) di Villa Cenacolo,  presso Lentate sul Seveso, in Lombardia.

Il direttore riferisce di aver debellato definitivamente il pericoloso batterio della legionella, nel 2009, affidandosi alla Multiossigen, dopo aver allestito nella sua struttura ospedaliera un impianto di sanificazione delle condutture idriche all’ozono, in modo da insufflare il gas nella rete idrica. “Da quando 7 anni fa, ho installato l’impianto, le analisi trimestrali eseguite da una ditta specializzata attestano intorno allo 0, il rischio legionella”. Ci chiarisce, inoltre, che ogni anno sia eseguita un controllo e una manutenzione dalla stessa ditta costruttrice, che ne attesta così costantemente l’efficacia. Il dott. Sporchia spiega come il batterio si diffonda più facilmente negli ambienti pubblici e soprattutto tra gli anziani. “I nostri ricoverati sono anziani lungodegenti, spesso non autosufficienti e quindi più a rischio di contrarre l’infezione da legionella pneumophila, per questo, essendo una rsa accreditata dalla Regione Lombardia, ci siamo premuniti e i benefici ottenuti con l’impianto – a fronte di un costo iniziale di media entità – ci hanno consentito, in questi 6 anni, non solo di ammortizzare facilmente i costi, ma di guadagnarci in credibilità, nel poter garantire la salute e la sicurezza dei nostri degenti”. 

Un rischio sempre più reale è il contagio da legionella pneumophila, che solo un anno fa, all’ospedale Maggiore di Parma provocò 50 contagiati e circa 5 decessi, da prevenire con un metodo naturale e privo di effetti collaterali per l’organismo umano.

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