Benzinaio reagisce e rapinatori gli sparono. E’ gravissimo

LATINA – Ha cercato di opporsi a una rapina e per questo un benzinaio è ora in gravi condizioni dopo essere stato colpito da alcuni colpi di pistola esplosi dai due rapinatori.

È finita così nel sangue una rapina avvenuta nel pomeriggio al distributore di benzina «Fiamma 2000 lungo» la via Appia, nel territorio di Sezze, in provincia di Latina. Grazie alle telecamere di videosorveglianza e alle testimonianze la polizia è riuscita in meno di due ore ad arrestare i responsabili. I due rapinatori, pistola in pugno, si sono presentati in sella a uno scooter, con caschi integrali e passamontagna sulla testa. Hanno raggiunto gli uffici dell’area di servizio e con la minaccia della pistola si sono fatti consegnare dal benzinaio il denaro contenuto in cassa, un bottino di circa 2 mila euro. Ma proprio quando stavano per rimontare in sella per fuggire, il benzinaio, un ragazzo di 26 anni, ucraino, ha tentato un’inaspettata reazione. Insieme ad un amico, suo connazionale, che in quel momento si trovava nell’area di servizio, prima ha cercato di afferrare uno dei rapinatori, poi ha lanciato nella direzione dello scooter in fuga una sedia e un estintore.

 

Un gesto che ha scatenato la follia dei due uomini. Cinque colpi sono partiti da una calibro 7,65, uno dei quali ha raggiunto il 26enne all’addome e un altro ha ferito alla gamba sinistra l’amico, di 36 anni. I due rapinatori hanno proseguito la loro fuga, dopo aver abbandonato lo scooter poco lontano dal distributore. La caccia all’uomo è durata meno di due ore: dalla statale Appia si è conclusa poco lontano dal centro di Latina, dove entrambi sono stati individuati e arrestati dalla squadra mobile e dalla volante. In manette, per rapina e tentato omicidio, sono finiti Carlo Peluso e Daniele Nardone, entrambi 31enni e già noti alle forze dell’ordine e gravati da precedenti per rapina. Il primo ha tentato la fuga ma è stato rintracciato poco dopo in casa di una parente, negli appartamenti popolari di via Helsinki, dove si era rifugiato. Il secondo è stato invece rintracciato nel suo appartamento in zona Campo Boario, dove gli investigatori, guidati dal vicequestore Cristiano Tatarelli, hanno ritrovato anche la calibro 7,65 usata per il colpo. Le indagini-lampo sono state supportate grazie alle testimonianze raccolte e ai filmati dell’impianto di videosorveglianza che ha immortalato la sequenza della rapina. Il 26enne si trova ora in gravi condizioni all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico.

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