Sciopero generale. Roma e Milano in Tilt. Bloccati bus e metropolitane

ROMA-Migliaia in piazza a Roma e Milano, per le due manifestazioni centrali dello sciopero generale di 24 ore, proclamato oggi da USB, CUB, Cib-Unicobas, Snater, USI, SI-Cobas e Or.S.A., in tutto il settore pubblico e nelle aziende private. Altre iniziative di mobilitazione si sono svolte in Sicilia ed in Sardegna.


Positivo il risultato dello sciopero, indetto contro le politiche economiche e sociali del governo Monti. Bloccati i trasporti urbani che, in base ai primi dati, vedono a Roma il 75% di astensione in ATAC ed il 50% al Cotral, con la metro A ferma e la B fortemente rallentata. Nella capitale asili nido chiusi al 80% e ripercussioni anche in altri servizi pubblici. A Milano sono chiuse tutte le linee della metropolitana e fermi autobus e tram.
“FERMIAMOLI”, lo striscione di apertura delle due manifestazioni. In testa a quella di Milano, una delegazione dell’Emilia Romagna, esclusa dallo sciopero a causa del sisma. Molte le fabbriche in corteo, fra cui la Fiat Mirafiori e la Fomas di Lecco; presente lo spezzone dei migranti Basiano, recentemente caricati dalle forze di polizia mentre manifestavano per i propri diritti.

A Milano i manifestanti hanno lanciato uova contro la porta d’ingresso della sede della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde in via Verdi 8, a due passi da piazza della Scala. Stessa sorte è toccata anche alla vetrina della filiale Unicredit, che si trova di fronte, al civico 7, raggiunta anche da pomodori e su cui alcuni dimostranti hanno incollato dei manifestini con scritto “Requisizione delle case sfitte di proprietà di banche e grandi immobiliari e assegnazione a chi è in emergenza” firmato da “OccupySfitto”. Presa di mira anche la filiale della Banca di Legnano sempre in via Verdi.

A Roma il corteo è stato aperto dai Vigili del Fuoco, in sciopero anche contro i pesantissimi tagli al Corpo nazionale ed al soccorso alla popolazione. Tanti i dipendenti pubblici, fra cui una delegazione dei lavoratori ISFOL al quindicesimo giorno di occupazione dell’Istituto a rischio smantellamento; come pure tanti del settore privato, come i dipendenti aeroportuali e della grande distribuzione, i rappresentanti dei movimenti sociali e per il diritto all’abitare.

”Fornero m’hai provocato e io me te magno”. Sono scesi in piazza contro il ministro Fornero indossando una t-shirt rossa con questa scritta e ricordando la storica battuta di Alberto Sordi un gruppo di manifestanti che prendono parte al corteo romano indetto in occasione dello sciopero dei sindacati di base. ”Siamo qui per dire no ai tagli e alla decimazione dei lavoratori pubblici prevista dal decreto sviluppo – ha spiegato uno di loro -. Noi del ministero saremo i primi e così non si fa altro che togliere risorse al settore pubblico”

Al grido di ‘mangia il ricco’ alcuni manifestanti hanno lanciato uova e fumogeni colorati contro l’ingresso e la facciata dell’Hotel Palatino a Roma, in via Cavour.

Il corteo romano si è concluso in piazza SS Apostoli, che rimane presidiata con le tende per proseguire la protesta  accompagnando l’iter parlamentare della riforma.
Per l’Unione Sindacale di Base, questo sciopero è l’unica lotta messa in campo contro la riforma Fornero, mentre assordante è il silenzio delle organizzazioni che sostengono di essere rappresentative dei lavoratori. Dopo questo sciopero continua il conflitto, in tutte le città e nei luoghi di lavoro, per impedire che questo controriforma venga applicata.

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