E’ morto Pietro Mennea, il Re dei 200 metri

ROMA – L’ex olimpionico Pietro mennea si è spento a Roma a 61 anni. Era malato da tempo. Oro ai Giochi di Mosca, il suo primato mondiale sui 200 metri ha resistito per 16 anni. Nato a Barletta, soprannominato “La freccia del Sud”, è stato eurodeputato dal 1999 al 2004.

Soprannominato la ‘Freccia del sud’, tutt’oram Mennea detiene il primato europeo e italiano dei 200 metri. nel 1980, a Mosca, con una straordinaria rimonta, conquistò la medaglia d’oro, sempre nei 200 metri, che si somma ai quattro titoli europei, a un argento e un bronzo ai Mondiali, ma anche ad altri due bronzi olimpici, il primo dei quali conquistato sulla pista di Monaco di Baviera ai Giochi del 1972, nella gara vinta dal sovietico Borzov. Mennea è stato anche straordinario staffettista e ha pure trovato fortuna nei 400 metri piani. Stamattina, però, ha perso la sua gara più importante.

“Scompare un asceta dello sport, interpretato sempre con ferocia, volontà, determinazione”. Livio Berruti, medaglia d’oro nei 200 metri alle Olimpiadi di Roma 1960, ricorda così Pietro Mennea, morto oggi a Roma. “Mennea – aggiunge – è stato un inno alla resistenza, alla tenacia e alla sofferenza. All’atletica italiana manca questa grande voglia di emergere e di mettersi in luce”. “Tra noi c’é stato un rapporto molto dialettico – ricorda ancora Berruti -: per lui l’atletica era un lavoro, io lo facevo per divertirmi; lui era pragmatico, io idealista. Il nostro è stato uno scontro, come tra Platone e Aristotele”.

Ecco i 200 metri entrati nella storia dell’atletica

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