Mps. Federconsumatori, Fisac, Cgil causa civile contro la Consob sui derivati

ROMA – CGIL, FISAC e Federconsumatori promuovono una causa civile contro la Consob per omessa vigilanza sui derivati ‘Santorini’ e ‘Alexandria. Alla luce della vicenda che ha coinvolto il Monte dei Paschi di Siena, la Confederazione avverte “servono regole e serve farle rispettare, attraverso l’adozione di strumenti in grado di misurare i rischi connessi ad ogni operazione finanziaria, altrimenti si mettono le mani nelle tasche dei più deboli che non hanno le conoscenze adeguate per poter valutare con il rigore necessario. Oggi c’è la necessità di preservare e far vincere la buona finanza, scacciando quella cattiva”.

Una causa civile contro la Consob per omessa vigilanza sui derivati ‘Santorini’ e ‘Alexandria’ stipulati dal Monte dei Paschi di Siena con Nomura e Deutsche Bank. E’ l’operazione promossa dalla CGIL Nazionale, dalla FISAC CGIL e da Federconsumatori attraverso la presentazione al Tribunale civile di Roma, per conto di due risparmiatori, di una richiesta di risarcimento danni nei confronti dell’autorità di controllo della Borsa. La vicenda, come è stato spiegato oggi nel corso di una conferenza stampa, riguarda due risparmiatori che, dopo aver investito in Mps risparmi pari a 25mila/30mila euro, hanno realizzato perdite nell’ordine di 9mila/11mila euro che – ed è questa la responsabilità attribuita dal sindacato alla Consob – “avrebbero potuto essere evitate se avessero avuto a disposizione un’informativa corretta che l’autorità guidata da Vegas disponeva”.

La Consob di fatti, come riportano CGIL, FISAC e Federconsumatori, “disponeva da tempo, a partire da luglio del 2011, delle informazioni circa le ‘spericolate azioni’ di Mps” ma solo dopo oltre un anno, nell’ottobre del 2012, l’autorità “ammette l’esistenza di ‘errori contabili’ nelle operazioni Alexandria e Santorini” senza però “ritenere opportuno di chiedere a Mps di informare il mercato”. Un modo di operare che ha determinato, secondo il sindacato e l’associazione dei consumatori, da parte dell’authority guidata da Vegas, “un’inazione ingiustificabile che consente il perdurare di asimmetrie informative (mancanza di trasparenza), con conseguente turbativa del mercato dei titoli e danno per i risparmiatori che ignari li acquistano mentre avrebbero dovuto essere informati circa il reale stato dei conti di Mps”.

La decisione assunta così dalla CGIL, come ha spiegato oggi il segretario confederale, Fabrizio Solari, nel corso di una conferenza stampa, “si inscrive nella nostra storia: ci occupiamo della finanza per il peso che questa ha assunto nell’ambiente economico, riversandosi così sulla vita concreta e sulle condizioni materiali delle persone e noi di questo ci vogliamo occupare”. Per il dirigente sindacale “servono regole e serve farle rispettare, attraverso l’adozione di strumenti in grado di misurare i rischi connessi ad ogni operazione finanziaria, altrimenti si mettono le mani nelle tasche dei più deboli che non hanno le conoscenze adeguate per poter valutare con il rigore necessario”. In linea con il ‘Manifesto per la buona finanza’, presentato recentemente dal sindacato, Solari ha aggiunto che “questa vicenda è una spia di una situazione più generale. Oggi c’è la necessità di preservare e far vincere la buona finanza, scacciando quella cattiva”.

Per fare questo c’è bisogno della certezza di un controllo istituzionale, che secondo la Cgil è mancato in questa vicenda. “Vogliamo rimettere al centro il ruolo istituzionale della Consob come autorità a tutela del risparmio delle famiglie”, ha spiegato in conferenza stampa il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, secondo il quale: “La nostra vuole essere un’azione a favore dei risparmiatori, che hanno registrato perdite per oltre un terzo di quanto investito, e per richiamare la Consob alle sue responsabilità: l’autorità deve usare gli strumenti di cui dispone, attraverso l’uso degli scenari probabilistici, per la corretta valutazione dei rischi”. Rischi, in questo caso specifico, “non segnalati e che vengono pagati così da cittadini e consumatori”, ha aggiunto il leader della categoria dei lavoratori del credito della Cgil.

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