Meridiana. Sindacalista in volo per Mauritius a spese della compagnia

ROMA – La notizia apparsa sul “ Il fatto Quotidiano” sulle vacanze a Mauritius del segretario della UIL Marco Veneziani con volo pagato in classe “Business” da Meridiana, ha aperto una polemica tra i lavoratori e non solo. 

In molti si domandano se sia corretto che un’azienda offra a una controparte sindacale un biglietto omaggio per andare in vacanza. Il segretario della Uil Trasporti sta discutendo il contratto Nazionale del trasposto aereo.
“La questione non è se sia lecito o meno che un azienda utilizzi i suoi benefit come vuole perchè è privata, la questione riguarda migliaia di lavoratori che hanno perso il posto di lavoro su una vertenza che ha come protagonisti questi signori che a partire dal disastro Alitalia hanno avuto carriere sindacali e politiche stupefacenti- dichiara l’Unione Sindacale di Base in una nota.
“La questione riguarda i lavoratori del trasporto aereo che da questi signori sono rappresentati, e soprattutto l’ipoteca di un futuro lavorativo nelle maglie ambigue di rapporti stretti tra aziende e sindacati.” continua il sindacato

Meridiana, in questo momento non vola certamente in cieli tranquilli, con numerosi aeromobili a terra e una rarefazione dell’operativo, ha già mandato in cassa integrazione circa 1350 lavoratori. Anche se a quanto pare, non sia lo stesso per la cugina Air Italy in cui sono state spostate alcune linee precedentemente operate da Meridiana., come più volte denunciato dalla stessa USB.

L’ organizzazione sindacale rilancia la sua riflessione sui diritti  “Noi riteniamo che sia vergognoso che in un settore strategico per il paese si passi sopra ai licenziamenti e alle discriminazioni, accettando che il trasporto aereo sia un laboratorio di precariato e dumping sociale. Riteniamo altresì̀ inaccettabile che venga violato il diritto di ogni individuo ad essere rappresentato, e soprattutto ad essere parte di un sistema democratico” 

In effetti, il sindacato dovrebbe essere legittimato dai lavoratori e non dalle aziende, come evidenziato anche dalla recente sentenza della Consulta: “i sindacati nell’esercizio della loro funzione di autotutela dell’interesse collettivo sarebbero privilegiati o discriminati sulla base non già del rapporto con i lavoratori (..)che giustifica la stessa partecipazione alla trattativa, bensì del rapporto con l’azienda, per il rilievo condizionante attribuito al dato contingente di avere prestato il proprio consenso o meno alla conclusione di un contratto con la stessa…”

 

Da quanto apprendiamo sul Fatto Quotidiano, non è stato possibile raggiungere il sindacalista Uil, la Meridiana risponde attraverso l’ufficio stampa prendendo le distanze dall’accaduto.

 

In attesa che si faccia luce su questa vicenda, una domanda viene spontanea, se i lavoratori hanno il proprio futuro ipotecato dentro interessi che hanno poco a vedere con i loro, vale la pena essere così rappresentati?

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