Giorno della memoria. La celebrazione al Quirinale

ROMA – Si è svolta questa mattina al Palazzo del Qurinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la celebrazione del «Giorno della Memoria». La cerimonia, incentrata quest’anno sul tema «La musica nei campi» è stata condotta dal giornalista Rai Roberto Olla e aperta dalla proiezione di un estratto del film «Anita B», del regista Roberto Faenza.

È quindi intervenuto il Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna, cui hanno fatto seguito le testimonianze, accompagnate dalla proiezione di un filmato di RAI Educational, di alcuni studenti di scuole che hanno partecipato ai Viaggi della Memoria. Successivamente ha preso la parola il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza.

Nel corso della manifestazione, il violinista Shlomo Mintz ha eseguito due brani musicali con un violino recuperato dagli strumenti in uso nei campi di concentramento e sono stati proiettati alcuni filmati d’archivio sulla musica nei lager. La cerimonia si è conclusa con la premiazione delle scuole vincitrici della XII edizione del concorso «I giovani ricordano la Shoah» e il discorso del Presidente della Repubblica. Erano presenti il Presidente del Senato, Pietro Grasso, la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta, il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, il Ministro dell’Integrazione, Cecile Kyenge, il Giudice della Corte Costituzionale,Giuseppe Tesauro, il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il Sindaco di Roma, Ignazio Marino, rappresentanti delle Associazioni degli ex internati e deportati, della Comunità ebraica e autorità politiche, civili e militari.

 

Hanno partecipato alla cerimonia gli insigniti, ex deportati e internati nei lager nazisti, a cui precedentemente il Capo dello Stato, nella Sala della Serra con il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, aveva consegnato le medaglie d’onore (legge 27.12.2006 n.296).

 

Gli anti antisemiti, una «miserabile provocazione»

 

Una «miserabile provocazione», «un insulto assimilabile solo alla stessa ripugnante materia usata in quei pacchi». Nel Giorno della memoria, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano definisce così i gesti antisemiti dei giorni scorsi. «Una democrazia non può in nessun modo ignorare – ha premesso – i rischi cui possono essere esposti, e tornare ad essere esposti, ‘gli innocenti e gli indifesi di semprè come li ha definiti il presidente Gattegna: ‘gli ebrei, i rom, i sinti, i disabili, i malati di mente, gli omosessualì. E vi aggiungo gli stranieri».  «Non dobbiamo mai abbassare la guardia», questo il messaggio lanciato dal ministro dell’Integrazione, Cecile Kyenge: «questa giornata non riguarda semplicemente il passato, è una giornata che ci deve mettere tutti di fronte alle nostre responsabilità». Per Maria Chiara Carrozza, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, «essere europei vuol dire non dimenticare mai Auschwitz, e non farlo neppure oggi, mentre ci avviciniamo alle elezioni europee». «Tutto quello che abbiamo letto, ascoltato e visto dagli occhi dei sopravvissuti, non deve accadere mai più», ha ribadito il sindaco di Roma, Ignazio Marino, mentre il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, rivolgendosi agli studenti, ha ammonito: «Potete pensarla come vi pare sulla politica, essere di destra o di sinistra. Ma c’è una cosa che non potete fare: far finta di credere che questo sia un film, che non sia avvenuto». 

Nel ricordare «l’orrore della Shoah, delle leggi razziali e della persecuzione degli ebrei», l’Anm ha sottolineato che «ogni forma, anche nascosta, di antisemitismo e di intolleranza va combattuta con fermezza e senza ambiguità». Ricordare «è un dovere di tutti affinchè una tragedia simile non si ripeta mai più», ha scritto sulla sua pagina Facebook il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanni Legnini.

Sulla stessa lunghezza d’onda, l’Unione degli universitari e la Rete degli studenti medi: «Il 27 gennaio deve essere tutto l’anno». 

Intanto, mentre sui muri della capitale sono apparse nuove scritte antisemite (e due persone sono state denunciate per per motivi razziali), si è appreso che alcuni giorni fa a Lecce uno studioso di ebraismo è stato minacciato di morte: «sono molto spaventato», ha ammesso.

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