Meredith. Amanda Knox e Raffaele Sollecito condannati a 28 e 25 anni

FIRENZE  – Dopo oltre 11 ore di camera di conosiglio è arrivata la sentenza lapidaria della Corte d’Appello di Firenze che ha condannato Amanda Knox a 28 anni e 6 mesi di carcere e confermato la pena a 25 anni per Raffaele Sollecito.   

Tempestiva la replica di Giulia Buongiorno, legale di Sollecito la quale risponde: “Impugneremo la sentenza. Un processo  vuoto di prove e di indizi. Lo abbiamo dimostrato. Questo è solo un passaggio”. Soddisfazione, invece, per il Francesco Maresca, legale della giovane vittima inglese: “Riteniamo che sia stata fatta giustizia per Meredith e la sua famiglia”.  Soddisfatto  anche  Alessandro Crini, procuratore generale, il quale al termine della lettura della sentenza sottolinea: “È stato riconosciuto il nostro impianto accusatorio”. 

Raffale Sollecito avrebbe appreso della sentenza di condanna nell’appello bis per l’omicidio di Meredith Kercher dalla Tv ed è apparso «annichilito». Lo ha detto l’avvocato Luca Maori, uno dei suo difensori. Il giovane «è – ha detto Maori – rimasto senza parole». 

L’attesa della sentenza

FIRENZE – «Siamo pronti ad accettare qualsiasi decisione, ma non vogliamo che paghino le persone sbagliate.» Lo ha detto Stephanie Kercher, sorella di Meredith, commentando l’attesa per la sentenza, a Firenze, del processo di appello bis che vede imputati Raffaele Sollecito e Amanda Knox.   

Nel frattempo nell’aula della Corte di assise d’appello è tutto pronto, in attesa del pronunciamento, che inizialmente doveva  arrivare verso le 20, invece è slittata alle 21,30. Sono oltre 7 ore, infatti,  che la corte è riunita in camera di consiglio. Una vicenda giudiziaria che dura da 7 anni. Da quando il corpo senza vita di Meredith, studentessa inglese di 22 anni, fu trovato senza vita nella camera da letto del suo appartamento di via della Pergola a Perugia, il 2 novembre 2007. Gli imputati sono Amanda Knox e Raffaele Sollecito, condannati in primo grado a 26 e 25 anni per l’omicidio. I due vengono poi assolti in appello nell’ottobre 2011. Un terzo, Rudy Guede, viene condannato con rito abbreviato a 16 anni di carcere per concorso in omicidio e violenza sessuale. Per Sollecito e la Konx la sentenza viene annullata il 26 marzo dello scorso anno dalla Corte di Cassazione, che ordina un nuovo processo. Oggi Amanda attenderà il quarto verdetto dagli Stati Uniti, nella sua casa di Seattle, mentre Sollecito è in aula. Nelle scorse settimane il pg ha chiesto pene a 30 anni per Amanda (compresi i 3 già definitivi per la calunnia a Lumumba) e 26 per Raffaele. Non solo, ha chiesto anche che, in caso di condanna, la Corte d’assise d’appello di Firenze disponga delle misure cautelari. Il fratello e la sorella di Meredith, Stephanie e Lile, hanno annunciato la presenza in aula. Sollecito è arrivato accompagnato dal padre e, rivolgendosi ai giornalisti ha detto: «Qualcuno, forse, ce l’ha con me. Credevano che non venissi». Mentre il padre, che accompagna Raffaele dice: «Siamo qui anche perchè siamo fiduciosi che la sentenza sarà di assoluzione».

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