Nola. Operaio polo logistico Fiat si toglie la vita

ROMA- Pino non ce l’ha fatta, si è tolto la vita nella sua casa. Giuseppe de Crescenzo, 43 anni un operaio del polo logistico Fiat di Nola si è ucciso oggi nella sua casa ad Afragola. L’uomo lascia due figli. Sono in atto i primi accertamenti delle forze dell’ordine.

In cassa integrazione da alcuni anni, nella zona del Vesuviano e del Nolano era conosciuto per il suo impegno nelle lotte dei cassaintegrati dello stabilimento di Pomigliano d’Arco della Fiat

Immediate le note di dolore apparse su Face Book da parte dei suoi colleghi e compagni di lavoro.

Una catena di solidarietà virtuale alla famiglia, ma anche rabbia contro la società che lascia solo il suo popolo. In un sistema che ci sta trasformando in individui incapaci di essere solidali l’un l’altro.

Ancora una vittima di questa epoca buia, il bilancio è pesantissimo, dal 2012 al primo semestre del 2013 i casi di suicidio per motivi economici erano 165 e purtroppo sono destinati a salire.

Ci stanno facendo credere che la crisi sia necessaria, che perdere il posto di lavoro sia normale, che non riuscire a mettere il pranzo con la cena sia sopportabile.

Ci stanno facendo credere che quelli che ci lavorano accanto sono i nostri nemici, che si può sopravvivere solo con l’individualismo. Ma nessuno si salva da solo dentro questa crisi che macera lavoro e futuro.

In un silenzio che vale più di tante parole, gli amici si stringono alla famiglia con il cordoglio di chi sa che cosa vuol dire la disperazione, perché la vede dentro gli occhi di chi la vive tutti i giorni. Dal 2008 centinaia di lavoratori sono ancora in cassa integrazione che vedranno scadere nel luglio di quest’anno senza prospettive di essere ricollocati.

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