Riciclaggio. Arrestato il nipote commercialista di Cesare Previti

ROMA – La Direzione investigativa antimafia di Napoli ha  questa mattina  notificato misure cautelari a 6 indagati,con la concessione dei domiciliari per riciclaggio e reimpiego di denaro di illecita provenienza, ma anche falso in bilancio e intestazione fittizia di capitali.

Sono stati inoltre sequestrati beni per 9 milioni. Il tutto nell’ambito di una inchiesta sulla sottrazione di capitali dal fallimento della società del settore alberghiero San Pio sas. Una operazione, dicono le indagini, effettuata con strutture societarie in Austria, Germania e Gran Bretagna. 

I beni sequestrati, ville e immobili, sono di pregio storico e sono a Bologna, Pisa, Perugia e Roma, ma ci sono anche terreni nel Cosentino.

Gran parte dei milioni di euro sottratti al fallimento della società alberghiera è rientrata dall’Austria in Italia con complesse operazioni finanziarie perché serviva alla scalata della Clinica Ruesch spa, la società che gestisce una delle cliniche private convenzionate più importanti della Campania, con sede in viale Maria Cristina di Savoia e stanze di degenza con vista mare e salotto privato. 

L’indagine però ha anche altri tre filoni, uno dei quali legato al reimpiego di capitali per investirli in due società immobiliari, Iniziativa 2003 srl e New Glen srl. L’inchiesta ha visto anche una rogatoria internazionale per seguire il flusso del denaro.

Tra gli arrestati nell’ambito dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli anche  il nipote dell’ex ministro Cesare Previti. Umberto Flesca Previti, commercialista romano, è attualmente ai domiciliari così come gli altri cinque destinatari della misura cautelare, per una vicenda che ha quattro filoni di indagine e nasce dalla sottrazione di capitali al fallimento della società del settore alberghiero San Pio sas. Tra questi, la compravendita della clinica privata partenopea Ruesch. L’inchiesta è coordinata dall’aggiunto Giuseppe Borrelli e il pm è Giovanni Conso.

Ma non solo. Infatti tra gli arrestati c’è anche Dino De Megni, padre di Augusto, il bimbo rapito a 10 anni dall’Anonima sarda e poi vincitore della sesta edizione del Grande Fratello. De Megni è ai domiciliari in Umbria. 

Infine anche l’ex presidente del Pisa Calcio Leonardo Covarelli è ai domiciliari. Covarelli è già stato coinvolto nell’inchiesta sul fallimento del Perugia calcio nel 2012, ed è un imprenditore del settore immobiliare.

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