Maltempo. Coldiretti, campagne sott’acqua danni per milioni

 

ROMA – Trombe d’aria, bombe d’acqua, grandine di enormi dimensioni e violenti nubifragi hanno colpito le campagne con migliaia di ettari sott’acqua, raccolti di frutta e verdura distrutti, vigne e piante rotte e divelte, capannoni scoperchiati e case, aziende e strutture agricole allagate.

E’ quanto emerge dal primo monitoraggio sugli effetti del maltempo effettuato dalla Coldiretti che chiede di verificare se ci sono le condizioni per la richiesta dello stato di calamità nelle zone colpite ma anche investimenti per mettere in sicurezza il territorio. Sono i drammatici effetti di una primavera impazzita che – sottolinea la Coldiretti è iniziata con un caldo anomalo che ha favorito la precoce maturazione delle coltivazioni nei campi per poi distruggerle con manifestazioni temporalesche di una violenza estrema. Ad essere colpita è l’enorme varietà delle produzioni presenti in questo momento nei campi come granoturco, soia, pomodoro e ortaggi ma anche frutteti e vigneti, comprese – precisa la Coldiretti – le coltivazioni piu’ pregiate riconosciute dall’Unione Europea dal melone IGP di Mantova alla pera di Modena fino alle pesche della Romagna IGP. Non sono state risparmiate neanche le abitazioni rurali, le strutture aziendali, le serre ed i macchinari agricoli finiti sott’acqua mentre in alcuni casi è stato necessario soccorrere anche gli animali. Secondo il monitoraggio della Coldiretti l’ondata di maltempo ha provocato danni alle campagne dal Veneto alla Lombardia, dalla Romagna all’Emilia dove ha purtroppo non ha risparmiato anche territori della provincia di Modena già colpiti dall’alluvione e dal terremoto, ma anche nel Centro Italia dove la perturbazione si è estesa. In questa fase stagionale – sottolinea la Coldiretti – la grandine è la piu’ temuta dagli imprenditori agricoli che rischiano di perdere il  raccolto delle verdure in campo, ma anche di colpire le piante da frutto che in molti casi si trovano nella delicatissima fase di formazione dei frutti. L’andamento anomalo del 2014 conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano proprio – conclude la Coldiretti – con la piu’ elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense.

La mappa dei danni all’agricoltura nelle regioni più colpite

VENETO – I terreni inzuppati non riescono ad assorbire la quantità d’acqua caduta in abbondanza e secondo la. Coldiretti la situazione è critica nella bassa padovana dove i campi si presentano come una vasta ed estesa pozza uniforme. Ad aggravare la situazione della provincia di Padova anche le grandinate che hanno colpito i comuni di Montegrotto, Due Carrare e Monselice. A Piove di Sacco fulmini e saette hanno centrato case isolando dalla corrente per ore ed ore numerose abitazioni. “Sono migliaia gli ettari allagati: campi di mais, frumento e soia ma anche orti, serre, frutteti e vigneti – evidenzia Coldiretti che ricorda inoltre la presenza in zona di allevamenti con molti animali in pericolo come polli e tacchini. Nella vicina provincia di Rovigo arrivano segnalazioni di coltivazioni affogate mentre il tempo non dà tregua. “Per giorni sarà impossibile eseguire qualsiasi lavoro, il nostro obiettivo è salvare il raccolto e ripulire dal fango gli annessi rustici – dicono gli agricoltori di Coldiretti impegnati con pompe ed idrovore a limitare i danni al settore primario, già messo alla prova varie volte e che continua a registrare, a causa delle avversità atmosferiche,  gravi ripercussioni sul reddito delle imprese.

EMILIA ROMAGNA – “Non è più possibile attendere: è necessario un provvedimento fiscale di favore che tenga conto delle difficoltà in cui versa il nostro territorio dopo l’ennesima calamità che si è abbattuta sulla bassa modenese”. E’ quanto afferma il Presidente di Coldiretti Modena, Francesco Vincenzi, nel sottolineare che “la gente è ormai allo stremo: in meno di due anni si sono susseguiti il terremoto, una tromba d’aria, l’alluvione e ora di nuovo tornado e grandine. Ogni volta che pian piano si tenta di rialzarsi ecco che arriva un nuovo disastro e tocca di ripartire da capo. I nostri imprenditori sono di tempra resistente ma senza un aiuto delle Istituzioni rischiamo davvero che tutto venga vanificato. Per questo – ribadisce il presidente della Coldiretti modenese – chiediamo che al più presto vengano avviate le procedure per verificare se esistono le condizioni per la dichiarazione dello stato di calamità nei territori colpiti e che si studi un trattamento fiscale di favore che non può essere altro che un’esenzione totale dalle tasse.” La zona colpita è caratterizzata da un’agricoltura di pregio, culla del Lambrusco di Sorbara e della Pera dell’Emilia Romagna IGP oltre che di produzioni orticole di pregio. La grandine ha danneggiato i vigneti con perdite che, nella zona di Soliera e di Bastiglia, arrivano al 100% del prodotto; i pereti hanno subito danni ai rami ai frutticini mentre le ciliegie, in avanzato stadio di maturazione causa l’andamento anomalo della stagione, sono state colpite riportando lesioni che non verranno riassorbite ma, al contrario, aumenteranno con la crescita del frutto stesso andando ad inficiare la qualità del prodotto. Danni si registrano anche alle coltivazioni erbacee quali frumento, pomodoro e orticole che in alcune zone sono stati completamente annientati.” La grandine – sottolinea la Coldiretti – non ha risparmiato neanche le strutture provvisorie approntate in sostituzione dei capannoni distrutti dal sisma, come nell’azienda Tosatti di Nonantola dove le tensostrutture in plastica utilizzate per il ricovero attrezzi sono ormai ridotte ad un colabrodo. A questo di aggiungono i danni di tromba d’aria e forte vento che hanno scoperchiato i capannoni, danneggiati i tetti delle abitazioni e delle strutture, divelto frutteti. Maltempo e danni non hanno risparmiando neppure la provincia Ferrara  dove i temporali hanno scaricato vere e proprie “bombe d’acqua” sui campi coltivati, con piogge intensissime che hanno impattato sulle colture ed in breve alzato il livello dei canali di scolo, in queste ore osservati speciali, che hanno il difficile compito di liberare i campi dall’acqua. Campi che, nel copparese e nella zona di Tresigallo e Migliarino sono sommersi da diversi centimetri d’acqua, mentre nell’argentano sono segnalate forti piogge (70 mm in pochi minuti) accompagnate da violente grandinate che hanno imbiancato campi e strade, con danni ingenti alle colture erbacee e orticole, alcune già con frutti prossimi alla raccolta grazie alle temperature più elevate della norma delle scorse settimane. Anche le reti antigrandine negli impianti frutticoli si sono riempite ed in qualche caso rotte sotto il peso dei chicchi di ghiaccio, mentre gli impianti arborei non protetti hanno subito danno ai frutticini in formazione o in maturazione (come nel caso di albicocche e ciliegie). La grandine non ha risparmiato l’area compresa tra Tresigallo, parte di Formignana, Jolanda, Migliarino per poi spostarsi a Filo d’Argenta. Dal copparese (Coccanile, Gradizza) giungono anche notizie relative  a chiusura di strade rese impraticabili per l’eccesso di piogge non assorbite dai terreni, già umidi per le piogge dei giorni scorsi, e neppure dai fossi e dai canali, ben presto insufficienti a contenere precipitazioni tanto intense e violente. Coldiretti invita gli agricoltori interessati a contattare al più presto la propria compagnia assicuratrice o il Consorzio di Difesa per segnalare il danno presunto, ricordando che da quest’anno non è più operativa la norma di legge che prevedeva interventi compensativi al reddito tramite il fondo di solidarietà nazionale, rimanendo solo l’assicurazione lo strumento per ristorare gli eventuali danni calamitosi. La pazza primavera, con l’ondata di maltempo accompagnata da grandine a macchia di leopardo all’inizio del lungo week end ha colpito la provincia di Ravenna con grandine, molto intensa, che è caduta nelle campagne di Bagnacavallo, Traversara, Villanova, Masiera, Fusignano, Conselice. A farne le spese sono state soprattutto coltivazioni di albicocche, nettarine, susine, meli e peri colpite dai chicchi proprio nella delicata fase di accrescimento dei frutticini.

MARCHE – Sono gravissimi i danni causati all’agricoltura marchigiana dal maltempo, con coltivazioni e serre sott’acqua e frane che hanno interessato i terreni collinari. Secondo un primo monitoraggio della Coldiretti, la situazione più critica si registra in provincia di Ancona, nel Senigalliese. Nella fascia che va da Serra dè Conti alla costa sono numerose le aziende allagate, con l’acqua che ha invaso le serre e sommerso le coltivazioni di insalata radicchio, pomodori e altri ortaggi. Rischio asfissia per il grano, mentre le abbondanti piogge hanno creato problemi anche alle colture appena seminate, come il girasole. Sempre nel Senigalliese, l’esondazione dei corsi d’acqua ha danneggiato anche un’azienda vivaistica, con parte del terreno e delle piante portate via dalla piena. Problemi pure nell’Osimano e nella zona del Fermano, qui con frane e allagamenti che minacciano i terreni coltivati a grano. Dopo il caldo anomalo che anche nella prima decade di aprile aveva fatto registrare temperature massime superiori di 3,5 gradi alla media stagionale, favorendo la maturazione precoce delle colture, arrivano ora i temporali a minacciare i raccolti. L’andamento anomalo del 2014 conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano proprio, sottolinea la Coldiretti, con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense. 

LOMBARDIA – Da alcuni rilevamenti effettuati sul  territorio da parte di Coldiretti, i danni maggiori si contano nella provincia di Mantova dove numerose aziende agricole sono alle prese con allagamenti non solo nei terreni ma anche nelle abitazioni e nelle strutture agricole. “Le preoccupazioni maggiori – afferma Paolo Carra Presidente Coldiretti Mantova – riguardano in special modo le colture in pieno campo come mais, soia, orticole e melone dove le piantine rischiano asfissia per effetto dell’accumulo d’acqua, specie nei terreni “forti” dove il drenaggio è limitato. A pagare sono soprattutto le colture orticole e frutticole, tipo melone ed angurie, nel pieno della stagione primaverile e nella piena fase di crescita, ma anche i cereali a poche settimane dalla semina.

 

Condividi sui social

Articoli correlati