Yara. Bossetti e i legali, 3 ore di colloquio

Il movimento 5 Stelle presenta mozione di sfiducia contro ministro Alfano

BERGAMO – È durato tre ore il colloquio in carcere tra Massimo Giuseppe Bossetti e i suoi due avvocati, Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni. I legali del 44enne carpentiere di Mapello (in provincia di Bergamo) in cella da dieci giorni con la pesante accusa di aver barbaramente ucciso il 26 novembre 2010 Yara Gambirasio, sono arrivati in via Gleno intorno alle 11.40. Un lungo colloquio, durante il quale i due avvocati (per la prima volta insieme nel penitenziario bergamasco) hanno pianificato con il loro assistito la strategia difensiva da seguire in questi giorni e poi anche in fase processuale. 

I due, nei giorni scorsi, si erano dichiarati certi dell’innocenza di Bossetti, e in possesso di elementi importanti che lo scagionerebbero dalle accuse. I due legali che assistono Bossetti hanno lasciato il carcere bergamasco poco dopo le 14.30, riconfermando la totale estraneità del loro assistito all’omicidio di Yara. Sempre giovedì mattina Bossetti ha incontrato anche la moglie. Marita Comi è arrivata in via Gleno alle 10.30, a bordo di un mezzo oscurato della polizia per sfuggire all’assalto dei numerosi giornalisti appostati fuori dal penitenziario. 

L’incontro è durato due ore, e ha avuto luogo in una delle sale di ricevimento del carcere. La richiesta era stata avanzata dalla moglie di Bossetti e autorizzata dal pubblico ministero. Un colloquio intenso, in cui Bossetti ha chiesto per prima cosa notizie sui propri figli che non vede dal giorno del suo arresto, lunedì 16 giugno.

Le polemiche continuano

Questa mattina il Movimento 5 Stelle ha depositato una mozione di sfiducia contro il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. La mozione, che vede come primo firmatario il portavoce al Senato Lello Ciampolillo ha come oggetto, si legge nella nota, la «clamorosa svista istituzionale dell’ex braccio destro di Berlusconi sul caso Yara. Alfano, pur di millantare meriti che certamente gli appartengono, non ha esitato a rivelare notizie riservate in merito alla svolta investigativa nel drammatico omicidio della povera ragazza».

«Come denunciato dallo stesso Procuratore della Repubblica di Bergamo – si legge nel comunicato dei 5 stelle – con il suo comportamento il Ministro dell’Interno ha messo a rischio tutto l’importante lavoro svolto dai magistrati e dalle forze dell`ordine in anni e anni di pazienti riscontri e indagini. La scorsa estate il Movimento 5 Stelle aveva già richiesto le dimissioni di Alfano in occasione della vergognosa gestione del caso Shalabayeva».

Condividi sui social

Articoli correlati