Baby squillo. Ieni condannato a 10 anni, la madre della ragazza a 7 anni

ROMA – Dieci anni di reclusione è la pena inflitta con rito abbreviato a Mirko Ieni, il cosiddetto “gestore”  delle due babysquillo. L’imputato è stato inoltre condannato dal gup a pagare una multa pari a 60mila euro.

Queste le altre condanne inflitte sempre con rito abbreviato dal giudice Costantino De Robbio: un anno e tremila euro di multa ciascuno per i due clienti Francesco Ferraro e Gianluca Sammarone; sei anni e ventimila euro di multa per la mamma di una delle due baby squillo così come chiesto dalla Procura; sette anni e 24mila euro di multa (6 anni era stato chiesto dal pm) per il caporalmaggiore dell’esercito Nunzio Pizzacalla; 6 anni e 30mila euro (5 anni la richiesta) per il commercialista e cliente Danilo Sbarra; quattro anni e 8mila euro (un anno e quattro mesi la richiesta della procura) per il cliente Mario Michael De Quattro; tre anni e quattro mesi (quattro anni erano stati chiesti) per l’imprenditore Marco Galluzzo. Tutti sono stati condannati a risarcire le parti civili in separata sede. 

Nel procedimento sono costituite parti civili le due minorenni e la madre di una delle due ragazzine che con la sua denuncia diede l’avvio all’inchiesta. Sul banco degli imputati invece  l’altra madre, accusata dalla Procura di aver sfruttato la prostituzione della figlia dalla quale si sarebbe anche fatta dare circa 100 euro al giorno. Per quanto riguarda la posizione della donna, il pm ha chiesto la condanna per il reato di sfruttamento della prostituzione e l’assoluzione da quello di favoreggiamento. 

Ieni è ritenuto da chi indaga il principale gestore del«giro» delle due baby squillo, nonché anche di quello di quattro ragazze maggiorenni. L’imputato è accusato anche di detenzione e cessione di cocaina ed un episodio di interferenza illecita nella vita privata perchè, attraverso il proprio telefono si sarebbe procurato immagini di una delle ragazze impegnata in un rapporto con un cliente. Sul banco degli imputati anche il caporalmaggiore dell’esercito Nunzio Pizzacalla, accusato di aver reclutato e indotto alla prostituzione una delle due minorenni. Riccardo Sbarra, commercialista nonchè cliente, oltre ad avere avuto rapporti a pagamento con le due minori, deve rispondere anche della detenzione e dellacessione di materiale pedopornografico. Analoga contestazione per Mario Michael De Quattro che risponde anche di un tentativo di estorsione, per aver cercato di farsi consegnare 1.500 euro da una minore dietro la minaccia di diffondere un video che la riprendeva durante un rapporto. L’imprenditoreMarco Galluzzo, oltre ad aver indotto una minore, le avrebbe anche ceduto cocaina. 

Nel frattempo i legali di Mirko Ieni, hanno parlato di una pena spropositata per il loro cliente e hanno annunciato che non appena verranno depositate le motivazioni della sentenza verrà proposto appello.

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